IL CAPITANO CORAGGIOSO E LA NAVE IN QUARANTENA
Onori e oneri. I due vocaboli del Comando. Lo sa bene Gennaro Arma, il comandante della Diamond Princess, nave da crociera in quarantena a Yokohama a causa del ” coronavirus” che ha infettato 634 passeggeri e uccisi due proprio in queste ultime ore. Stanno avendo luogo le operazioni di sbarco dei passeggeri. Fra questi 35 italiani che presto giungeranno in patria anche se il decesso dei due anziani a bordo della nave farà slittare il rientro. Lui resta sulla nave. Scenderà per ultimo il Capitano insieme ai membri del suo equipaggio. Lo dicono le regole scritte del codice della navigazione e lo dicono le regole dell’etica che chi indossa quella divisa conosce bene. Conosce bene chi guida una città sulle onde, chi ha la consapevolezza che è un microcosmo che ha bisogno di regole, efficienza e autorevolezza per potere garantire la convivenza pacifica fra tutti. E sembra un thriller girato su quel gigante d’acciaio a galleggiare sornione attraccato a una banchina del porto in attesa che il destino di migliaia di suoi ospiti si compia. Un virus spadroneggia sulla nave. La necessità di arginare il contagio impone la quarantena. La conta dei giorni per gli infettati, la paura per i sani. Il tempo che scandisce, amplificandole, ansie e timori, inquietudini e sospetti. Non ha un compito facile il Comandante. Avrebbe preferito affrontare i marosi, chiedere alla sua nave collaborazione per domare la tempesta. Invece deve combattere un nemico subdolo che, minando la fiducia della gente, può provocare insofferenza, disordine dentro quel mondo che lui conosce bene. La sua voce ogni giorno infonde serenità. Ottimismo partenopeo unito alla fermezza dell’uomo abituato a prendere decisioni, spesso anche repentine. ” Capitano coraggioso” lo hanno definito i passeggeri. Lui a sostenerli, a incoraggiarli, a spronarli, a non consentire allo sconforto fisiologico di impadronirsi della loro anima. Infaticabile come solo chi ama il suo mestiere sa essere. Persino istrione nel giorno di San Valentino, a ricordare, recitando una poesia, che la Vita si nutre di amore e dei gesti che lo esaltano. Scenderà per ultimo il Comandante dalla sua nave che dovrà essere bonificata. Nel cuore di chi ha vissuto l’incubo del virus e le restrizioni della quarantena, sarà il primo nei ricordi. E, il suo ” normale eroismo” riscatterà l’onta di un ” inchino” e di una fuga che anni fa umiliarono l’Italia e la divisa di Comandante.
