“OMBRE” CATTURATE ALL’INTERNO DELLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA

“OMBRE” CATTURATE ALL’INTERNO DELLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA

Roberto Paci Dalò artista che ama girovagare tra le arti come disegnatore, artista visivo, musicista, compositore regista per alcuni mesi si è aggirato tra le sale degli ultimi piani del Palazzo dei Priori dove, unica tra le Gallerie in un palazzo civico, è ospitata laGalleria nazionale dell’Umbria. Su invito del direttore Marco Pierini con carta, matita, inchiostro e acquerelli ha vagabondato all’interno delle sale alla ricerca di dettagli. Si è seduto davanti a quadri e sculture, osservato, dipinto schizzi, chiesto informazioni, preso appunti, colto impressioni, sentito compresenti a sé il futurista Gerardo Dottori e Aldo Capitini, il filosofo della nonviolenza che ha vissuto in un appartamento che ora fa parte della Galleria. Un lungo dialogo tra opere d’arte, i loro antichi autori Arnolfo, Duccio, Piero, il Perugino, Pintoricchio, l’Angelico e gli altri, chi l’aveva commissionate, la città che l’aveva generate e l’artista contemporaneo che le stava ascoltando infiltrandosi all’interno della loro essenza. Da questa raccolta di sensazioni è nato “Ombre”. Un opuscolo, riproduzione anastatica del taccuino dell’autore edito da Quodlibet, unico nel suo genere con l’esplicita volontà che ha di ricordare il grande a partire dal piccolo e di rivelare la Galleria in una sorta di storia a fumetti raccontata per pensieri, dettagli e sfumature. Come unica è stata la frequentazione sentimentale di Roberto Paci Dalò con le opere d’arte presenti alla Galleria nazionale dell’Umbria. Così come sempre unico è il colloquio che s’instaura tra l’arte e chiunque si metta in intimità con essa.