ANCORA IN ALTO MARE LA LOTTA PER VIETARE L’UTILIZZO DEGLI ANIMALI NELLO SPETTACOLO

ANCORA IN ALTO MARE LA LOTTA PER VIETARE L’UTILIZZO DEGLI ANIMALI NELLO SPETTACOLO

L’annosa questione se mostrare nei film e nelle fiction la malavita come protagonista e punto di vista del racconto sia condannabile o no credo sia impossibile da comporre. Anzi, secondo me, siccome non tutti hanno i codici per interpretare e “leggere”, sarebbe meglio non fare mai dei criminali degli eroi, seppure perdenti. Ed é sempre in alto mare la lotta per far passare il messaggio che normale sarebbe vedere esseri viventi e senzienti liberi e vivi nel loro habitat, piuttosto che in un piatto, su un collo di pelliccia, o sotto tortura per una ricerca fallace. Una lotta ancora lunga se ad una trasmissione così piacevole come ” i soliti ignoti” si presentava uno degli “ignoti” come un allevatore di maiali che poi li forniva ad una azienda di salumi. Un allevatore-assassino tra l’altro con la faccia d’angelo. Ma vedere lo scannamento di un maiale dal vivo, insieme ovviamente anche a uomini bruciati vivi e assassinii a bruciapelo vari, per le esigenze di un copione sulla mafia non l’avevo mai visto prima. Non così. Ora, spero solo che il maiale non fosse reale, e nemmeno le sue grida di paura e di dolore, ma purtroppo temo invece di sì. In questo caso segnalo che ciò è accaduto in “zero zero zero”, nei cinque minuti che son riuscito a vedere