CORONAVIRUS. USATE LA TESTA

Comunque la si voglia vedere, soprattutto leggendo i dati e contestualizzandoli, credo che si stia leggermente esagerando sul coronavirus. E non parlo del contagio o dell’OMS, del Ministero o il SSN, ma dell’opinione pubblica che a botte di “secondo me”, di ascoltare gli sciacalli e di farsi prender dal panico è – per molte sue parti – uscita di senno. Soprattutto sui social, dove ci sono persone che riescono a collegare il virus agli sbarchi dei migranti. Innanzitutto queste persone non sanno che non solo sulle navi ONG ci sono dei medici, ma anche che da sempre appena viene dato il permesso di sbarco viene controllato dal SSN (che sta per Servizio Sanitario Nazionale, lo dico perché non voglio correre rischi). Controlli che, al momento, comprendono la quarantena. Per il resto, ovvero l’idea che i migranti siano vettori di contagio, vi chiedo di usare per 30 secondi il cerebro, che è quell’organo posto in mezzo alle orecchie. I migranti che partono dalla Libia e riescono a farsi salvare dalle navi ONG o quelle della Marina Militare sono quasi sempre in Libia da mesi, se non da anni. Non sono arrivati ieri (anche perché ci sarebbero blocchi in Niger e ci sarebbe anche una guerra civile in corso) e, soprattutto, non arrivano dalla Cina che proprio dal punto di vista geografico, è esattamente nella direzione opposto rispetto anche alla rotta più orientale di migrazione. Questo è almeno che non si voglia pensare che dei migranti che sono bloccati in Libia da mesi siano riuscita a prendere un aereo per la Cina – paese in cui era già difficile entrare prima, figuriamoci ora. Lì si siano fatti una gita a Wuhan, ne siano usciti e abbiano ripreso un aereo verso la Libia (perché no, a quel punto, direttamente Roma!?!). O, meglio ancora, se la siano fatta in macchina in meno di 12 giorni, senza documenti e transitando per ogni singolo stato asiatico e tornare proprio in Libia dove hanno si sono immediatamente imbarcati su un gommone e hanno avuto la fortuna di farsi salvare dalla nave giusta – e non dalla Guardia Costiera Libica che li avrebbe riportati in Libia. Una volta arrivati in Italia, poi, sarebbero riusciti ad evitare i controlli sanitari, magari fischiettando, per andare a prendere un treno e fra tutti i posti su questa cavolo di penisola se ne siano andati a Vo’ Euganeo, Casalpusterlengo, Codogno e Cesano Buscone. Il tutto evitando di contagiare ogni altra regione italiana del centro-sud e senza mai mostrare un sintomo di contagio, quindi tutti sono portatori asintomatici o viaggiatori abilissimi e velocissimi, capaci di arrivare in Italia dalla Cina o da qualche altro paese dell’Asia in meno di 12 giorni. Perché il tempo massimo di incubazione è di 12 giorni, non a caso la “quarantena” è di 14 gg!!!! Ecco, se riuscite a concepire tale scenario vi meritate Salvini, Feltri, Meloni e Belpietro.