GLI ANNUVOLATI CHERUBINI DI SCARAMUCCIA

GLI ANNUVOLATI CHERUBINI DI SCARAMUCCIA

Giovanni Antonio Scaramuccia pittore originario di Monte Colognola, località nei dintorni del Lago Trasimeno, si è formato nell’osservazione di Annibale Carracci e alla scuola di Cristoforo Roncalli (Il Pomarancio) la cui influenza su Scaramuccia è evidente anche dall’osservazione di una piccola tela che, sperando di non sbagliarmi, ricordo far parte della Galleria nazionale dell’Umbria. Tela dalle nuvole dense d’uno splendido arancio dalle quali sbucano i volti annuvolati di cherubini curiosi che, già pronti a inondare di polvere dorata e divina Perugia, circondano la Madonna col Bambino verso la quale intercedono san Domenico e la Beata Colomba da Rieti riconoscibile dalla colomba che tiene in mano. Francesco Federico Mancini ha fatto notare che quest’opera potrebbe essere legata alle calamità che colpirono Perugia tra il 1609 e il 1612 descritte dal Bonazzi. Effettivamente è memore dei gonfaloni umbri, li ricordano l’impostazione complessiva, l’implorazione «Parce Domine, parce populo tuo» ripresa dal Gonfalone delle Beata Colomba di Giannicola di Paolo nella chiesa di san Domenico, la veduta in basso di Perugia con, non a caso, la chiesa di san Domenico al centro, a sinistra quella di san Pietro e a destra la Rocca Paolina, il Palazzo dei Priori, il Duomo. Veduta che possiamo tuttora apprezzare dalla piazza di Monteluce di Perugia e ritrovare in un’altra opera dello Scaramuccia nella controfacciata del Duomo di Perugia; d’impostazione simile è più imponente e ufficiale ma priva del respiro poetico di questo più piccolo e delizioso quadro.