LA DIFFICOLTÀ DI ESSERE«SIMPATICI»
Adesso non c’è canale televisivo che non parli del coronavirus, e direi anche giustamente,la situazione non è da affrontare col panico ma è seria, e bene fa il governo a emanare misure considerate pure troppo severe, in mezzo a forme varie di sciacallaggio politico. Però una sirtuazione così nuova e importante, seria appunto, fa pure da cartina di tornasole per altri fatti. Per esempio, la difficoltà di essere “simpatici” esisteva anche prima del virus, però oggi diventa più evidente. Senza arrivare a scomodare il Grande Fratello, di fronte a certi soprattutto conduttori/conduttrici di programmi televisivi e/o radiofonici, che si sforzano di essere divertenti, smart, easy, smash, willy, che se non sei Totò o Peppino De Filippo, o De Sica, o Sordi so’ dolori, che si fidano del semplice agitarsi in un balletto male improvvisato su una canzone di sottofondo, oppure che si fidano di una propria risata a una propria battuta, infondendo invece profonda tristezza,vi sembrerò cattivo, ma ti viene voglia di torrnare al coronavirus….
