LA VERA STORIA DI JOHN RILEY, L’IRLANDESE MARCHIATO DUE VOLTE

LA VERA STORIA DI JOHN RILEY, L’IRLANDESE MARCHIATO DUE VOLTE

ECCO LA STUPENDA BALLATA DI TIM O’BRIEN SUI “SAN PATRICIOS” A volte nelle canzoni trovi pezzi di storia sconosciuta o poco nota, come in questa suggestiva e torva ballata, “John Riley”, scritta da Tim O’Brien e Guy Clark, contenuta nel disco “The Crossing”, 1999. Magnifico l’arrangiamento minimalista, con O’Brien al bouzuki e al violino, oltre che alla voce, Kelly Joe Phelps alla chitarra slide e Todd Phillips al contrabbasso. La vicenda è vera: attorno al 1847 l’irlandese John Riley, venuto da Galway anni prima attraverso il Canada, si ritrovò, insieme a circa duecento connazionali, a combattere nella guerra tra Stati Uniti e Messico per l’annessione del Texas, quella insomma della battaglia di Alamo: prima nei ranghi americani, poi, a seguito dei continui maltrattamenti, della paga indecente e delle discriminazioni religiose, in quelli messicani del generale Santa Anna. Il suo battaglione era chiamato “The San Patricios” (da Saint Patrick). Catturati dagli americani, gli irlandesi ribelli, benché combattessero con regolare divisa, vennero perlopiù impiccati o marchiati con una vistosa “D”, come disertori, su una guancia. John Riley si salvò dal capestro, ma gli toccò una doppia razione dell’infame marchiatura, perché la prima, per errore, era stata inflitta alla rovescia. L’ultima volta fu visto, come racconta la canzone, in un bar di Vera Cruz, con i lunghi capelli a coprire le cicatrici sul viso. Nel link musicale in alto, se scorrete, trovate il bel testo. Sul tema esiste anche un romanzo di Pino Cacucci, “Quelli del San Patricio” (Feltrinelli), e un film del 1999, “Un uomo un eroe”, con Tom Berenger nei panni proprio di John Riley (nella foto la scena della doppia marchiatura).