PARE FACILE PARLARE DI MOLLICA

Forse basterebbero gli oltre trecento like, solo da me, in un battibaleno. O forse sarebbe sufficiente raccontare dello studio di Unomattina pieno fino all’inverosimile. E’ stato emozionante rivederci, anche il modo. Non ci vede praticamente più ma appena l’ho salutato ha riconosciuto la voce. Io: “presidente”. E lui. “j’ammolli ancora?” che nella filosofia romana equivale a un grande augurio. La seconda domanda è stata più pratica, quasi un abbraccio: “come si sta in pensione? Ti te mi fido”. Gli ho risposto sinceramente: “all’inizio è dura, ma poi è ‘na pacchia”. Poi ha fatto un discorso di commiato dopo 40 anni (tre più di me) di Tg1 che all’inizio sembrava normale (“è una grande famiglia, ringrazio tutti”) ma che ben presto ha riscoperto lo stile antico: “Ringrazio soprattutto i fijii de na mignotta perché sono stati loro i veri punti di riferimento. Guardavamo loro e dicevamo: bisogna andare dall’altra parte”. Abbiamo passato insieme una vita e tornare in quegli studi è stato commovente, rivedendo amici di una vita e amici più giovani e ancora operativi. Probabilmente è stata un’occasione irripetibile perché solo con Vincenzo si è mossa tutta questa gente. Inutile riportare tutti i ricordi che sono troppi ma mi sono meravigliato che ancora si ricordava i versi che mi aveva dedicato, al mio di commiato, e sono passati nove anni. Poi si è messo seduto mentre scorrevano le immagini della carriera e tutti mangiavano a diciotto ganasce (ahò ci fosse stato uno a dieta) e farsi le foto-ricordo con tutti, ringraziando chiunque si avvicinava, ma non rinunciando all’ennesima battuta: “me sembro la Madonna del Divino Amore”. Insomma, una giornata di baci e abbracci (tanti baci e abbracci), a dispetto di una dichiarazione all’ingresso di non infezione, e conclusione con una torta gigante dedicata a Paperinik, il suo alter ego. Uscendo incrocio Maurizio, mitico barista di Saxa capace di fare cento caffè diversi in un minuto, e mi sovviene una sua battuta geniale che tengo come una medaglia: “E adesso che te ne vai, che fanno? Mandano le repliche?”. Per me era una battuta, per Mollica succederà sul serio. Pino Scaccia