CORONAVIRUS: SIAMO IN GUERRA CON UN NEMICO SUBDOLO E INVISIBILE

CORONAVIRUS: SIAMO IN GUERRA CON UN NEMICO SUBDOLO E INVISIBILE

L’emergenza coronavirus è prima di tutto d’ordine sanitario, considerate le conseguenze dell’epidemia e il non trascurabile tributo di vittime nel mondo, dovuti certamente alle peculiarità di questo ceppo altamente contagioso. In Italia il cerchio dei contagi si allarga quotidianamente, nonostante l’assoluto impegno delle autorità nel predisporre adeguate misure di contenimento, anche molto severe. L’emergenza, proprio a causa dell’estrema facilità dei contagi, ha costretto il Governo all’adozione di provvedimenti che per ovvie ragioni hanno portato a  blindare l’accesso alle cosiddette zone rosse.  Tuttavia la risonanza di carattere internazionale, conseguente al rapido aumento dei contagi, ha creato riserve anche all’estero. Sul piano economico, i primi settori ad essere colpiti sono stati infatti i trasporti e il turismo, nonostante in primavera fosse atteso un incremento delle presenze. Ma l’economia è formata da meccanismi complessi, con una serie d’ingranaggi legati l’uno con l’altro, e quindi non saranno solo alcuni settori a risentire dell’emergenza che rischia di fare scivolare il Paese in un clima di recessione. Il Governo sta valutando i problemi che si stanno affrontando anche in termini economici: ad essere stata colpita dal violento impatto del virus è stata l’area più produttiva del Paese, ossia il Nord, che attualmente, sia a causa delle rigorose misure in atto che dei limiti severi che ha comportato, vive una condizione di blocco in tanti settori, con ripercussioni che non è difficile da immaginare. Siamo entrati in ‘guerra’, che ci piaccia o no è  una sorta di conflitto con un ‘nemico-microrganismo’ subdolo e invadente, che ha richiesto un dispiego di forze ed energie non indifferenti. Il quadro rivela ogni giorno i segni di questo passaggio deleterio e minaccia di creare un’autentica paralisi, qualora non si riuscisse a bloccare le “vie” biologiche che gli consentono di proliferare in lungo e in largo nelle aree colpite. Non è facile constatare che si diventa estremamente vulnerabili, anche oltre le barriere d’isolamento che giocoforza sono state erette per una questione di pura difesa. Il ministro Roberto Gualtieri  ha già previsto a sostegno dell’economia, nelle aree più danneggiate e colpite dall’emergenza, indennizzi e misure speciali. Intanto con il decreto legge emanato nei giorni scorsi sono stati sospesi i versamenti delle tasse e gli adempimenti tributari nelle cosiddette zone rosse. Ma è chiaro che le misure riguarderanno anche i territori al di fuori di queste aree, nei settori che hanno risentito dell’impatto ‘coronavirus’; si stanno studiando in particolare interventi e sostegno alla liquidità delle piccole e medie imprese, non esclusi sgravi fiscali. Intervistato dal ‘Messaggero’,  il ministro ha parlato delle misure che saranno contenute in due decreti legge, resi esecutivi a breve, nei quali saranno precisati gli interventi a sostegno delle aziende nelle aree in cui l’emergenza è più forte. E’ previsto anche un altro decreto che avrà caratteristiche più generali, le cui misure interesseranno i settori più bersagliati dai riflessi prodotti dal Covid-19. Tra i più colpiti ci sono, oltre al settore turistico, anche il commercio, il settore fieristico, industria. Ma non si festeggia di certo nel settore finanziario, con lo spread che ha cominciato da oltre una settimana a questa parte a fibrillare, in sintonia con le perdite a Piazza Affari e relativo crollo dei listini. Se può essere di consolazione, in questo versante c’è poco da esultare anche all’estero, le Borse europee hanno chiuso le loro sedute in perdita, tutta la settimana, e non solo quelle europee. I mercati hanno espresso i loro timori ovunque, soprattutto quelli asiatici, ma neanche Wall Street ne è stata immune. Vi sono fondate ragioni per una flessione dell’economia globale, anche se è difficile al  momento una stima adeguata. Nelle ultime interviste, concesse a Radio 24 e Il Messaggero, il ministro Gualtieri ha dichiarato che si stanno predisponendo interventi in favore dei territori e settori maggiormente colpiti, con l’intento di dare nel contempo una spinta propulsiva all’economia. Saranno pertanto sospesi i contributi previdenziali; nel versante del Fisco si sospenderanno i versamenti per la rottamazione delle cartelle. I versamenti e gli adempimenti fiscali saranno sospesi anche per i clienti dei professionisti residenti nelle zone attualmente ‘blindate’ per ragioni di sicurezza. Si tratta di un ventaglio di proroghe volte a sollevare le popolazioni che soffrono maggiormente per l’emergenza in questo particolare momento. Il ministro afferma, come si è accennato sopra, che ci sarà un potenziamento del Fondo di garanzia, quale misura di sostegno alla liquidità delle pmi italiane. “Saranno stanziati al riguardo 50 milioni aggiuntivi per il Fondo di garanzia, con l’ampliamento dei criteri di utilizzo. Inoltre saranno stanziati 350 milioni per il sostegno alle esportazioni e s’introdurranno interventi significativi a favore delle imprese e dei lavoratori.” Gualtieri precisa che al ministero si sta lavorando su strumenti più generali di rilancio dell’economia, quale misura di stimolo all’accelerazione degli investimenti da parte delle imprese in infrastrutture. Sono misure che vanno in compensazione ai settori direttamente interessati dalle misure restrittive in queste aree assediate dall’emergenza virus. Il turismo è uno dei  più colpiti, per via dell’eco che all’estero  ha prodotto l’emergenza sanitaria nel Paese; a risentirne non sono comunque solo nei territori colpiti. Le misure disposte a sostegno del settore saranno di carattere generale. E’ stato previsto, sempre secondo le dichiarazioni del ministro dell’Economia, un finanziamento della Cassa Integrazione piuttosto significativo, sempre per sostenere aziende e lavoratori. I decreti riguardanti il sostegno alle aree colpite, sarà già attivo entro la settimana in corso, mentre il dl con caratteristiche più generali per i settori più colpiti in tutto il territorio dall’emergenza, è atteso per la prossima. Il ministro ritiene che il coronavirus avrà un impatto negativo sulla crescita, che al momento non è ancora possibile stimare poiché dipenderà dagli sviluppi dell’epidemia, dall’efficacia delle misure di contenimento intraprese, e dagli interventi mirati con i quali si saprà rispondere all’emergenza. Lo stesso ministro ha chiesto al G20 di mettere in atto misure coordinate comuni per affrontare i problemi più urgenti del momento. Alla domanda sul timore di una sempre più probabile recessione – dato che l’Economia italiana stava già cercando di riprendersi faticosamente da un periodo di regresso e di stallo – Gualtieri ha risposto che nessuno in questa fase di emergenza può esprimersi con certezza. Così afferma al riguardo: “Non posso esprimere previsioni sull’evoluzione di questa epidemia. Nell’ultima legge di Bilancio abbiamo introdotto misure significative per sostenere la crescita. Immaginate cosa sarebbe successo ora se non avessimo evitato l’aumento dell’Iva. Abbiamo aumentato gli investimenti pubblici e privati, abbiamo ridotto le tasse a 16 milioni di italiani e aumentato le risorse per la sanità e le famiglie”. E aggiunge che al  Mef sono pienamente consapevoli del fatto che l’insorgenza dell’epidemia obbliga ad interventi di emergenza, e quindi ad accelerare e ad incentivare le misure di sostegno alle imprese e alle famiglie, con provvedimenti urgenti, volti a rendere l’impatto meno drammatico. E tuttavia con le risorse disponibili si può andare avanti con fiducia e ottimismo. Gli eccessi di allarmismo secondo il ministro non favoriscono il clima di collaborazione che si sta cercando d’instaurare tra il potere centrale e quello locale: “Occorre il massimo rigore – sostiene – per le azioni di contenimento del virus, ed è necessario trasmettere messaggi di fiducia e serenità. Il Paese deve superare questa impasse e continuare la strada della ripresa. “ E’ davvero necessario andare oltre questo periodo di difficoltà, del resto ci sono le condizioni per evitare la logica dei catastrofismi. L’Italia ha  un apparato sanitario che funziona, dotato di eccellenze: il 95% dei contagiati va in remissione, è pertanto lecito sperare che questo clima di paure e riserve giungerà quanto prima ad un capolinea, e il Paese riprenderà le sue redini tornando alla normalità.