IL TITOLO PIU’ BELLO PER UNO DEI FILM PIU’ DELUDENTI “LE SEL DES LARMES”

IL TITOLO PIU’ BELLO PER UNO DEI FILM PIU’ DELUDENTI “LE SEL DES LARMES”

Dal nostro inviato a Berlino Giovanni Battaglia Presentato in concorso alla settantesima edizione della Berlinale,”Le sel des larmes” è il nuovo film di Philippe Garrel un veterano del cinema francese con cinquant’anni di carriera alle spalle e quasi trenta film all’attivo. Il protagonista è Luc, un ragazzo che arriva a Parigi dalla provincia per il concorso alla celebre scuola di ebanisti la boulle. Lo fa per rendere felice il padre, falegname anche lui, che non aveva mai potuto accedere alla prestigiosa scuola. Luc non ha mai messo in discussione quello che il padre desidera per lui e non reputa che sia un problema assecondarne i desideri; il loro rapporto scorre serenamente senza che mai ci sia stata una discussione. Per sopperire alla incapacità di dirigere autonomamente la propria vita professionale Luc si da un gran daffare con le donne. Appena arrivato nella capitale Luc viene attratto da Djemila una bella ragazza che aspetta l’autobus nella direzione opposta al suo. La corteggia ed esce con lei fino a farla innamorare. Djemila incarna la purezza: è bella, dolce ed inesperta. Ama Luc ma non è ancora pronta ad avere rapporti sessuali. Inutile dire che l’atteggiamento di Luc non sarà comprensivo. Fatto il concorso alla scuola di ebanisti, Luc torna nel paese lasciandosi alle spalle la prima preda e incontrando Genevieve una vecchia conoscenza di cui era stato innamorato. Ricomincia con il proprio rituale di corteggiamento ed anche qui ha successo ma l’idillio dura poco perché Luc riceve una lettera che lo riporta a Parigi per iniziare la scuola di ebanisteria per cui inizia un nuovo giro di giostra e Genevieve viene sostituita. Genevieve incarna la sensualità e potrebbe essere l’amore di cui ha bisogno ma la sua miopia lo porta a chiudere nuovamente il cuore Arrivato a Parigi Luc inizia subito a guardarsi intorno; pensa ad una collega ( sono tutte possibili e nessuna è importante ) ma poi insieme ad un amico conosce Betsy una bellissima infermiera che porterà Luc ad accettare anche di vivere un amore a tre. Come spesso accade nel cinema di Philippe Garrel la figura maschile è mediocre, deludente spesso meschina. Luc è superficiale pur senza essere cattivo, non si accorge del valore delle donne al suo fianco ed è intento solo a gratificare se stesso senza nessuno scrupolo; è un ragazzo passivo la cui educazione sentimentale avviene con la metodica del collezionista. Logann Antuofermo, l’attore che interpreta Luc è bravo nel mantenere la sua non-espressione ma spesso cade in un involontario ridicolo e la bellezza del bianco e nero nel volontario tentativo di appiattire ed omologare i luoghi ( metafora del non sense della vita ) non basta a fare emergere un film figlio di un regista il cui cinema è sempre uguale a se stesso. Non si riesce quasi mai ad entrare in armonia con il film che vorrebbe spiegare l’inutilità dell’amore ma lo fa in un modo datato.