NEI LABIRINTI DELLA MENTE GRAZIE A SALLY POTTER

NEI LABIRINTI DELLA MENTE GRAZIE A SALLY POTTER

Dal nostro inviato a Berlino Giovanni Battaglia Un campanello suona prepotente ed insistente. Leo resta nel suo letto a fissare il soffitto, immobile, sembra morto ma un movimento impercettibile degli occhi ci fa capire che è vivo ed è perduto nei suoi pensieri. Molly la figlia è agitata per il terrore che possa essergli successo qualcosa, sta correndo a casa da lui, lo chiama e contatta la badante per chiederle di correre in suo aiuto. Le immagini ci portano immediatamente nel cuore del film: il dramma della malattia mentale. Leo è interpretato da Javier Bardem e i suoi pensieri sono ormai talmente sconvolti che non ricorda né il suo nome né quello della figlia che lo segue con una straordinaria devozione non volendosi arrendere al lento decadimento della mente del padre. Il film scritto e diretto da Sally Potter è un giorno nella vita di Leo mentre Molly si affatica nel caos di New York per portarlo dal dentista e dall’oculista. Leo sta lottando nel caos della propria mente; con lo sguardo assente i suoi pensieri viaggiano verso vite che potrebbe aver vissuto; in Messico al fianco di Selma Hayek, in Grecia, scrittore che ha perduto la propria identità. Le sue sono allucinazioni dovute alla malattia ed il merito principale del film è proprio questa trasposizione visiva della frammentazione dei ricordi o dell’immaginazione di Leo con dei movimenti in avanti e indietro nel tempo portando lo spettatore sullo stesso piano del protagonista. Bardem così come in “Mar Adentro” di Alejandro Amenabar e “Biutiful” di Alejandro González Iñárritu interpreta un malato aggiungendo una grande profondità al suo personaggio. Per Sally Potter questo film così intimo nasce da un bisogno personale di raccontare la difficolta della vita accanto al fratello che si era ammalato di demenza da giovane “Mi domandavo sempre dove fosse la sua mente quando non era con noi” ha detto la regista in conferenza stampa “questa patologia porta il malato ad allontanarsi dal presente per viaggiare nel proprio passato e per me questo film è una lettera d’amore per mio fratello. L’ho scritto mentre stavo preparando The Party ma credo sia diventato reale solo quando Javier Bardem ed Elle Fanning hanno accettato di esserne i protagonisti” “Javier Bardem è stato incredibile” ha detto Salma Hayek “un attore straordinario ed un grande amico. Per me è come un parente, come un cugino ma ero comunque nervosa all’idea di lavorarci perché quando conosci così bene una persona aumentano i rischi, aumentano le aspettative ed io comunque lo volevo stupire come attrice. Quindi alla fine abbiamo mantenuto una specie di distanza professionale che ci ha permesso di lavorare bene” “The roads not taken” è un film elegante, con un cast fantastico, estremamente riuscito dove il montaggio impeccabile è forse il personaggio principale; vera arma segreta per accedere alla mente di Leo in un viaggio lisergico grazie alla fluidità con cui i piani si sovrappongono e lo spettatore viene catapultato nel cortocircuito dei pensieri di Leo.