A PROPOSITO DI « THE CROWN» (E DI MARGARET)

A PROPOSITO DI « THE CROWN» (E DI MARGARET)

Confesso, non essendo abbonato a Netflix fino a pochi giorni fa, che ho consumato con enorme ritardo, e molto gusto, le tre stagioni della serie britannica “The Crown”. Leggo che a fine 2020 forse andrà in onda la quarta, ed è stata già annunciata da Peter Morgan la quinta. Fino ad ora si sono visti trenta episodi. Nei primi venti la regina Elisabetta è stata incarnata da Claire Foy, davvero un’attrice prodigiosa, oltre che spiritosa presa fuori dal set; negli ultimi dieci da Olivia Colman, altra ottima attrice, ma costretta, a mio parere, a un po’ troppe mossette e faccette.Gli episodi, forse troppi, sono a volte bellissimi, anche struggenti, oltre che interessanti sul piano storico; a volte si sente invece che i produttori hanno allungato il brodo. Nel cambio generale degli interpreti, tra la seconda e la terza stagione, una cosa risalta però agli occhi, in modo un po’ fastidioso. La sorella Margaret, invidiosa e irrequieta, nelle prime due stagioni sopravanza di parecchio, per altezza, la regale sorella. Nella terza è visibilmente più bassa, nonostante i tacchi. Diciamo che il tracollo fisico, nel confronto tra Vanessa Kirby e Helena Bonham Carter, mette a dura prova qualsiasi convenzione cinematografica o televisiva. Non trovate?