ELIO GERMANO RIPORTA LIGABUE AL CINEMA E TRIONFA A BERLINO

Elio Germano, il trionfatore di Berlino. All’Italia due Orsi d’Argento per “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti e per la migliore sceneggiatura a a ”Favolacce”, di Damiano e Fabio D’Innocenzo. (Toto Torri) “A tutti gli storti, gli sbandati, gli emarginati,i fuori, ad Antonio Ligabue, per la grande lezione che ci ha dato”. Così, come è suo costume, il quasi quarantenne attore romano, ha salutato la grande platea berlinese (la giuria, sembra, lo abbia votato alla unanimità), per la sua ineccepibile interpretazione nella infinita, folle genialità, di Ligabue, incoraggiato dallo scultore Mazzacurati, che per primo aveva capito l’arte sublime del pittore e la sua folle genialità che arrivava da una adolescenza, una gioventù povera e una vita da nomade, adottato, più volte e ricoverato in manicomio per crisi distruttive in diverse occasioni.“Volevo nascondermi…ero un uomo emarginato, un bambino solo, un matto da manicomio, ma volevo essere amato.”Un figlio di emigrante italiano, respinto in Italia dalla Svizzera, dove ha trascorso un’infanzia e una adolescenza difficile, vivere per anni in una capanna, sul fiume, senza mai cedere, al freddo, alla fame e alla solitudine. E solo, il suo pigmalione crede alla sua arte e gli dà la possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo, malgrado la sua follia, attraversando momenti di grande fragilità, che sboccano in crisi profonde di depressione, isterismo, schizofrenia.Anche a Berlino, la Rai si distingue per la coproduzione e distribuzione la 01 . Paolo Del Brocco, Ad Rai: “ancora una volta, un attore come Elio Germano, talentuoso, è riucito a calarsi nella profondità del personaggio, alla sua sofferenza ,come alle sue aspirazioni artistiche. Giorgio Diritti, un regista, che ha la capacità, ancora una volta di sottolineare il conflitto fra emarginazione e integrazione.Una grande lezione a Matteo Salvini, che non riesce a capire, ma soprattutto, non ha voglia di capire. Vorrei soltanto farle una domanda signor Salvini: ”L’Italia è un paese , in maggior parte di vecchi, mi dice cosa potrebbero fare questi poveri, anziani, se non avessero il conforto e l’assistenza dei tanti migranti in Italia?’’ Come farebbe il pizzaiolo, che non ci sono più, nel paese che ha inventato la pizza, sono tutti o quasi egiziani, come i lavapiatti, fino al secolo scorso eravamo noi italiani. Tutto cambia e niente cambia, può solo cambiare il colore della pelle,ma tutto resta identico.Spesso accade che Elio Germano, ci fa sognare ed ad appena 40 anni ha un curriculum impressionante. A soli 12 anni, esordio in un film di Castellano e Pipolo “Ci hai rotto papà”. Nel periodo del Liceo, frequnta un corso di recitazione teatrale distigundosi, molla Gobelli in tournee, per partecipare al film “Il cielo in una stanza”, di Carlo Vanzina, lavora con grandi registi,una ottantina di film da protagonista, con Scola, Paolo Virzì, Veronesi, con Placido in “Romanzo criminale.Elio Germano ora deve puntare all’Oscar. 3 David , Nastri d’Argento, Globi d’Oro, ha vinto tutto.L’attore romano, è uno dei grandissimi protagonisti, nell’ universo cinema, interprete sensibile, raffinato e attore di spessore, soltanto a 40 anni, è così prolifico e di qualità come nessuno. Lo aspetta l’Oscar, ma anche lì è una questione politica del momento. Germano, sa aspettare.t.t.