IL VALORE DEI NONNI NON HA PREZZO. SOPRATTUTTO IN TEMPI DI CORONAVIRUS

IL VALORE DEI NONNI NON HA PREZZO. SOPRATTUTTO IN TEMPI DI CORONAVIRUS

il povero signor Roberto Borrelli, sei nipoti sul gobbo dalla mattina a sera, ha tutta la mia solidarietà e simpatia.Con le scuole e le attività dei bambini ferme da settimane, “è la giornata intera ad essere un incubo. Il piccolo trilocale dove vivo è zeppo di bambini a tutte le ore”, strabuzza gli occhi il nonno.Altro che “anziani” da rintanare in casa, questi settantenni !*****“A parlare di coronavirus mi viene la depressione, ma forse mi viene di più a pensare che le scuole restano chiuse un’altra settimana. Io con tutti e sei i nipoti in casa, dai 14 anni a pochi mesi, mica lo so se resisto. E’ una faticaccia, qualcuno lo comprende?”. Scuote la testa ironico e pensoso Roberto Borrelli, nonno sprint di 70 anni. Ha tre figlie, ognuna con due bambini. Anche in tempi normali la gestione dei pomeriggi della prole ricade sulle sue spalle, visto che i genitori lavorano tutti (e molto). Ma da due settimane “è la giornata intera ad essere un incubo. Il nostro piccolo trilocale è zeppo di bambini a tutte le ore”, strabuzza gli occhi il nonno. Lui e la moglie sono una risorsa indispensabile: “Nella vita normale danno scontato che ci rimbocchiamo le maniche in modo energico, giovanili. Insomma fino a ieri ci sentivamo aitanti, settantenni in gamba, capaci di prendersi cura della loro salute. Invece adesso d’improvviso le autorità sanitarie ci trattano come anziani cagionevoli : se abbiamo più di 65 anni dovremmo stare rintanati in casa, isolati da tutti, per non ammalarci. Io sono un po’ disorientato – confessa – Mi muovo . nel pieno rispetto dell’emergenza, sono prudente, a maggior ragione quando ci sono i bambini. Faccio lavare le mani cento volte e cerco di tenerli il più possibile al chiuso. Ma dopo ore, davvero, la casa esplode”. Ieri a metà pomeriggio lui e sua moglie sono arrivati fino al parco, in largo Marinai d’Italia. Al seguito la carrozzina, due passeggini e i nipoti piu grandicelli per mano. Allucinante .Le figlie – imprenditrice, estetista e impiegata – sanno che su di lui possono contare: anche in tempi normali, figuriamoci adesso con le scuole e le attività ferme per settimane.Scherza ancora il nonno (o protesta?): “Quando suona il telefono tremo. Di solito è qualche figlia che inizia così: . Domanda sospetta. Magari stavo pensando di andare al bar, un miracolo, e invece … Scattiamo sull’attenti e siamo orgogliosi perché ci sentiamo utili, ma a sto punto, ci prende anche l’ansia da prestazione. La nostra generazione non si riposa mai”.A fine intervista, comunque, Roberto Borrelli si fa serio: “Senta, lo scriva che le mie figlie e i miei nipoti li adoro da impazzire, eh … e anche mia moglie”. E sottovoce: “Altrimenti domani, se si arrabbiano, potrebbe andare anche peggio di oggi”.