CARO CORONAVIRUS NOI DEGLI ANNI50 TI COMBATTEREMO FINO AD AMMAZZARTI

CARO CORONAVIRUS NOI DEGLI ANNI50 TI COMBATTEREMO FINO AD AMMAZZARTI

“Caro Coronavirus Covid-19, sono nato negli anni ’50 e sono venuto alla luce in una sala parto dove medici e infermieri mangiavano panini con il salame e fumavano una sigaretta dietro l’altra nell’attesa che mia madre partorisse, senza mascherine, senza guanti; sono sopravvissuto ai vaccini al mercurio puro e all’amianto sui tetti e nei tubi degli acquedotti. Ho resistito agli attacchi del vaiolo e ne sono stato marchiato sul braccio; mi sono imbattuto in influenze peggiori di te, e ho schivato la TBC e l’Aids. Sono cresciuto in scuole senza estintori, senza protocolli di igiene e sicurezza; ho respirato la benzina rossa, la diossina di Seveso e sono stato contaminato dalle radiazioni nucleari di Chernobyl. Mi sono disinfettato le ferite delle cadute in bicicletta e in moto con aceto e calci in culo; sono cresciuto mangiando cibi che non avevano ancora la scadenza per Legge e ho bevuto acqua dal rubinetto senza filtri; ho fumato Nazionali e MS, e mi sono sbronzato con alcolici altamente tossici. Ho guidato senza casco motociclette pericolosissime da 400Kg con i freni a tamburo, e macchine prive di qualsiasi affidabilità: senza cinture e senza airbag e che non avevano nemmeno la spia dell’acqua. Ho vissuto il boom economico e l’austerity con la stessa imperturbabilità, e sono stato curato con medicine non testate dall’OMS e sparate nel mio corpo con siringhe di vetro dagli aghi enormi e spuntati che si sterilizzavano sul fuoco in un terrificante contenitore di latta, che ancora oggi mi fa venire gli incubi. Ho viaggiato a piedi e in autostop per mezzo mondo attraversando paesi con ogni tipo di infezioni e malattie. Sono sopravvissuto agli anni delle bombe e della strategia della tensione in un paese dove mafie di ogni tipo la fanno da padrone. Non ho mai avuto uno psicologo o un sostegno scolastico: ai miei tempi non esistevano nemmeno; e le ho prese di santa ragione da tutti: da mia madre, da mio padre, dalle opposte fazioni e dai bulli più grandi di me, e ne son sempre venuto fuori senza traumi. E tu, Coronavirus, Covid19, pensi di fare paura a chi come me è sopravvissuto a tutto questo?Sono io che ti avverto: quelli come me li riconosci subito; perchè siamo quelli che vedi in giro senza mascherina e quelli che continuano a fare quello che hanno sempre fatto: vivere. Quindi non ti fare, illusioni sbagliate. Siamo Italiani, abbiamo scritto la storia dell’arte e abbiamo e superato crisi peggiori di te: non ti temiamo, anzi ti mostriamo il dito medio e ci beviamo una bella birra tutti insieme alla facciazza tua, con l’augurio e con la speranza che sia tu a schiattare per primo, e molto più alla svelta di tutti noi.”