C’È UN’ITALIA IRRESPONSABILE, NON PER COLPA DELLA CLASSE POLITICA
In altri momenti tragici, i terremoti, il terrorismo, avvertivi subito che l’Italia c’era. Questa volta no. Ci sono migliaia di eroi negli ospedali, c’è anche una classe di governo che destre e cerchiobottsti chic deridono, ma non c’è la risposta del paese. La chiusura delle scuole è diventata una lunga vacanza. Devi convincere severamente i ragazzi a cambiare abitudini. I peggiori sono gli adulti che vogliono vivere come prima. Diciottenni tardivi. C’è una Italia iresponsabile, non per colpa della classe politica. Nella classe politica ci sono poi gli sciacalli e ci sono i giornalisti sciacalli. Ognuno guarda al coronarovirus con l’occhio suo. Il vecchio sa che può toccare a lui, sa che persino dovrà rinunciare alla terapia intensiva se entrerà in concorrenza con un giovane (giusto). Sa che morirà da solo. Sa che il virus viene da mondi lontani ma che non ti difendi chiudendo le frontiere, al massimo chiudendo una o più regione. Sono pensieri di un sabato in silenzio, con figlio e amata compagna altrove, davanti a un buon libro e a un bicchiere di vino bianco, ricordando Giancarlo che non c’è più da ieri e con cui chissà che cosa avremmo immaginato di fare, ai nostri tempi, per spingere i compagni a dare una mano allo sforzo comune.
