ECCO PERCHÉ IL MONDO RISCHIA DI PERDERE LA SFIDA COL CORONAVIRUS
C’è un’affermazione, di qualche settimana fa, che da in pieno il senso del modo infame in cui il mondo sta facendo i conti con l’epidemia da Coronavirus. Per Wilbur Ross, potente segretario degli Stati Uniti al Commercio Estero, il virus è un’opportunità da cogliere. Il suo dilagare in Cina riporterà capitali e lavoro agli americani. In molti nelle stanze dei bottoni d’oltreoceano si erano fregati le mani. Il Coronavirus metteva in crisi lo sviluppo cinese. Bloccava la sfida geopolitica della Via della Seta. Le sue conseguenze potevano mettere in difficoltà il sistema politico e sociale dell’avversario cinese. Quando il virus ha cominciato a dilagare in Italia, è immediatamente scattata la corsa a mettere in quarantena le merci prodotte nel nostro paese divenuto anche esso, con cinica soddisfazione dei nostri concorrenti, un altro paese del “male”. La speculazione finanziaria ha colto l’opportunità e ha cominciato a colpirci in termini di aumento dello Spread con ulteriore aggravio della nostra situazione. Il mondo, le sue regole attuali, funziona così. Ragiona allo stesso modo di quegli imprenditori italiani che dopo un terribile terremoto, mentre tutti piangevano, facevano festa pensando agli affari della ricostruzione. Ragiona in maniera mostruosa. Sono interessi economici che hanno impedito ci fosse una politica di vero contenimento della diffusione del virus nel mondo. Il grande spettacolo dell’economia mondiale finanziarizzata doveva continuare. Non poteva essere messo in crisi. Tanti paesi, pur di non finire nella lista nera dei paesi contagiati con le conseguenti vendette economiche, hanno negato l’evidenza, nascosto i dati, non preso misure. E il virus ha viaggiato al punto da poter vedere, a breve, dichiarato lo stato di pandemia mondiale. E oggi ci si scanna vergognosamente persino sugli approvvigionamenti di mascherine. Cooperare, mai. Sempre concorrere… Se provate ad andare in rete cercando la parola vaccino contro il coronavirus, troverete migliaia di notizie. Ci lavorano centinaia e centinaia di società farmaceutiche e laboratori. Ognuno per proprio conto. Ognuno con le sue strumentazioni e risorse. Limitate. E ci vorrà tempo, tanto tempo… Le pandemie da nuovi virus erano il nemico denunciato da tempo. Gli squilibri spaventosi nel rapporto uomo natura, causa il saccheggio che abbiamo fatto dell’ambiente in cui viviamo, ne erano e ne sono la premessa. Eppure poco si è fatto per arrestare la corsa alla violazione di Madre Terra. Pochissimo per attrezzarci verso il nuovo pericolo incombente. La salute, in tutto il mondo, è sempre più business. Ceduta agli azionisti delle compagnie farmaceutiche o agli investimenti della finanza in questo settore. Gran parte della ricerca mondiale non si fa per salvare la salute di tutti, ma per gonfiare il portafoglio degli azionisti del business salute. Eppure avevamo avuto un avviso eclatante di ciò che poteva accadere. La Sars, quasi venti anni fa, era stata un campanello d’allarme. Anche allora tutti si misero a cercare un vaccino. La Sars, un coronavirus, perse rapidamente in pericolosità e tutti abbandonarono la ricerca. Se l’avessero continuata, se lo avessero trovato, saremmo oggi un passo avanti. Ci vorrà tempo, tanto tempo a trovare un vaccino contro il Coronavirus… Ce ne vorrebbe molto di meno se si unissero gli sforzi. Se si mettessero insieme risorse e tecnologie, i saperi. E’ quello che dovremmo pretendere. Perché prima degli affari, dei loro affari, ci sono le donne e gli uomini. Le loro vite. L’unica ricchezza di cui dovrebbe importarci.
