IL FOCOLAIO MAGGIORE

In piena emergenza coronavirus, una gravissima lacuna riguarda le sale d’attesa ambulatoriali dei medici di famiglia, dove, nella maggior parte dei casi, lavorano vari medici delle associazioni professionali. Altro che teatri, cinema, stadi e persino ospedali, per i quali si è previsto un percorso specifico… A distanza di pochi centimetri l’uno dall’altro, lungo l’intero arco della giornata si accalcano decine e decine di pazienti, tutti possibili portatori, asintomatici e non, del virus. E’ vero che nuove disposizioni impongono al medico di interrogare il paziente febbricitante, e con sintomi specifici, e di evitarne il contatto, trattando telefonicamente il caso per eventualmente dirottarlo all’unità ospedaliera preposta, ma per ora, al di fuori della zona rossa (in cui non so cosa sia stato deciso), potrebbe esserci un assembramento giornaliero continuo (a Pistoia è ancora così..). Per ovviare basterebbe imporre ai medici di fissare appuntamenti precisi, facendo sì che i pazienti arrivino alla spicciolata.