VIVRO’ DA SEMIRECLUSO

Ve lo dico fin da oggi: io non creperò a causa del Coronavirus. Nei miei quasi settant’anni ho rischiato di lasciarci la pelle in molte occasioni, sparato, annegato, incidentato, bruciato, intossicato e persino fatto a pezzi da animali selvaggi. Se fossi morto avrei pagato il prezzo della mia stupidità o del destino cinico e baro, seccante ma ineludibile e di per ciò stesso accettabile. D’altro canto la morte non mi fa poi tutta questa paura, sarebbe molto sgradevole soffrire e contemporaneamente andarmene rompendo le scatole a chi mi sta vicino e mi vuole bene, mi costerebbe fatica lasciare i miei cani, la carbonara dello Sperone, la spiaggia di Marina Velca e i campi da golf di mezzo mondo ma, di nuovo, è ineludibile e di per ciò stesso accettabile. Quello che reputo inaccettabile è crepare per il combinato disposto di imbecillità, ignoranza e trasandatezza di una minoranza di miei simili che in circostanze normali sarebbero al massimo in grado di arrecarmi qualche disturbo marginale, tipo fregarmi il parcheggio o telefonarmi mentre sto dormendo. Per questo e non per altro vivrò i prossimi mesi da semirecluso, sospenderò molte delle cose che mi piace fare e sopporterò le facili ironie e le accuse di paranoia.Perchè vorrei crepare per qualcosa di più serio di una manica di imbecilli scriteriati. No, proprio non ci sto.