SILENZIO: PARLA IL VIRUS

No. Non è neppure così. Scegliere… Non chiedetelo a un medico. Non chiedetelo a una madre! Il primo non potrebbe scegliere mai. Un giuramento teso alla Vita sempre, comunque, nonostante tutto, glielo vieta. La seconda sceglierebbe eternamente la sua creatura a costo della sua stessa vita. Scegliere. Finora, almeno fino a 15 giorni fa, non abbiamo mai pensato di dovere scegliere. Nonostante le pecche, le falle, il nostro Sistema Sanitario Nazionale non ci aveva portato sul vassoio la parola : scegliere. E in un modo perentorio. Prendere o lasciare! È vero, abbiamo gridato allo scandalo quando una prenotazione per una visita diagnostica superava il semestre. Abbiamo imprecato quando la risposta era una rassegnata o complice o rea ” alzata di spalle”. Ma sapevamo che era lì. Come un vegliardo. Acciaccato dal tempo ma, comunque, presente. Per decenni la parola “tagli”. Tagli. Sprechi. Deficit. Contenimento. Lacrime e Sangue. Pareggio di bilancio. In nome del Risparmio della Spesa pubblica, gli Stati divennero imprese cui fu imposto il pareggio quale condicio sine qua non per la permanenza in consessi più ampi, a scapito del welfare. È vero, lo spreco c’era e pure tanto. Ma anziché andare alla sorgente del problema( incapacità dei rappresentanti e conflitto di interessi neppure celato fra pubblico e privato) , si fece passare la cesoia sulle conseguenze. Ospedali chiusi, riduzione di personale. Si dovrà arrivare a scelte drastiche? Come in tempo di guerra? In zone di guerra? Nel mezzo di una battaglia? Salvare solo chi avrà possibilità di farcela? Cazzo. Il francesismo è d’obbligo perché così soffermerete l’attenzione . Da almeno un lustro viviamo da monadi. Da quando i social hanno soppiantato il reale, persino al ristorante siamo soli con il nostro mondo virtuale. E per una volta che dalla quarantena virtuale ci dicono che occorre una quarantena reale per evitare che un normale virus , solo più virulento degli altri, divenga pandemia e metta a rischio la tenuta di una Sanità svilita, entriamo in paranoia. La claustrofobia si impadronisce di noi e ci fa compiere vere e proprie cretinate. In un ordine piramidale: dal vertice fino alla base. Improvvisamente siamo diventati animali socievoli a tutti i costi. Genitori che isolano durante tutto l’anno i figli regalando loro cellulari e tablet, capiscono proprio in questi giorni che i loro adolescenti debbono frequentare i luoghi in cui si esibiscono Influencer , per socializzare. Il virus ci sta parlando, possibile che non riusciamo neppure per un attimo a connetterci sulle sue frequenze? Ha lanciato al mondo globalizzato la sua sfida. Ha parlato di uguaglianza, di abbattimento di muri, confini, divieti. Ha messo in ginocchio economie e deriso governi. Ha tolto il velo da ipocrisie sociali. Ha scoperchiato un vaso di Pandora, e i mali del mondo, conservati sotto i tappeti dalle troike , sono riemersi. Così in America ha già scelto il denaro chi sarà ammesso alle cure. In Europa sceglierà il Caso o il Caos secondo le preferenze della Finanza. Il virus ci sta parlando. Ha messo in evidenza le criticità di un Sistema che era un optimum e si è voluto mortificare nel tempo. Ha messo in evidenza la necessità di avere più medici ed infermieri. Di Meritocrazia fra i Politici perché le improvvisazioni,gli inciuci e le raccomandazioni, conducono alla imbecillità e inadeguatezza di chi ci rappresenta. In America sta svelando la crudeltà di un Sistema che è sempre in guerra, contro i deboli e i poveri. In Italia sta svelando gli sciacalli , rivelando gli stolti, sputtanando gli incapaci. Nemmeno un referendum era riuscito in tale impresa. Sta evidenziando la natura umana. Ognuno fa emergere quel che è. La Lega che ha diramato la nota del Consiglio dei ministri ieri pomeriggio prima che divenisse decreto , generando il panico e l’irresponsabile corsa al rientro di moltissima gente al Sud. La Meloni che parla di ” comportamento criminale di Conte” e poi invoca elezioni anticipate, cavalcando un’onda di rifiuti organici per usare un eufemismo. Sì. Ci parla. A lungo probabilmente ha ascoltato. Adesso è sordo, ma non ancora cieco. Adesso dobbiamo scegliere. Ha dato a noi, a noi cittadini, non ai politici, il timone di questa nave. Solo il coraggio e la responsabilità la porteranno in porto. Il virus ci parla: Scegli! E ricorda! In fondo è magnanimo. Un nemico in guerra non avrebbe mai fatto altrettanto.