CORONAVIRUS. ORA PIÙ CHE MAI, RESTIAMO UMANI

CORONAVIRUS. ORA PIÙ CHE MAI, RESTIAMO UMANI

Da giorni, ormai, tutti parliamo, più o meno a sproposito, del coronavirus che ci è piombato sulla testa e chissà quando se ne andrà.Si fanno battute per esorcizzare l’ansia e la paura che ci attanaglia. Più spesso vedo che la si butta in politica. Colpa di quello, quell’altro avrebbe fatto meglio, fate schifo e via così.E si perde la realtà della situazione. L’economia che sta andando a rotoli, i negozi chiusi, le strade vuote in un’atmosfera spettrale, da day after, con umani che vagano indossando mascherine vere o di fortuna, aggiunte a quelle che alcuni usano o sono costretti ad indossare da una vita cinica e bastarda.Noi siamo costretti in casa e spesso diventiamo il Tribunale supremo. E i morti vengono trattati come numeri, freddi numeri di una statistica impersonale e spesso usata in modo surrettizio. Dimenticando che sono nostri connazionali.Vorrei riflettere un momento sulle vittime, già più di mille in Italia. Neanche hanno diritto a un funerale o ad una commemorazione. È tutto vietato, tutto fermo, in attesa che le cose migliorino. E loro sono persone che vanno comunque rispettate.A chi critica e agli squallidi leoni da tastiera, vorrei ricordare che, rossi, neri, di sinistra e di destra, mai come in questo momento tutti si dovrebbe essere parte di questo Stivale, così lungo, stretto e bello.Essere uniti e non, come sempre, guelfi e ghibellini, destri e sinistri, nordisti e sudisti e via dicendo. Dannatamente difficile in Italia, ma la forza di un popolo viene fuori dalla sua unità nei momenti difficili. Peggio di una pandemia che c’è? L’atomica (e non dia mai).Anche se dobbiamo restare a casa sine die con i nostri problemi, fare la fila per comprare da mangiare e tutto il resto, insomma, niente e nessuno ci vieta di restare uniti ed umani. Aspettando la Luce