LAGARDE, NON E’ STATA UNA GAFFE
        Purtroppo riascoltando la Lagarde non avrei dubbi: non è stata una gaffe, ma una scelta di indirizzo mirata a NON intervenire per sostenere lo spread basso di un paese solo. In effetti, non l’ha mai fatto. E’ una valutazione da neoliberismo estremo, non una gaffe idiota. Non è “cattiva comunicazione”, come si tenta di aggiustare per salvarle la faccia. La Lagarde ci ha provato, fa una politica anti Draghi decisamente filonordica. Per fortunac’è stata la rivolta, politica e non solo, questa volta anche dei mercati e stamattina la Bce ha precisato che sì, potrà intervenire perché vi sono cause eccezionali extrafinanziarie, quindi non cattivo governo, variabili indipendenti che consigliano di comprare i titoli di stato di un solo paese in difficoltà. Anche perché il rischio con il coronavirus è di trascinare giù tutta Europa. Ma la Lagarde non ha sbagliato a parlare. Lei, con tutto l’entourage nordico ormai senza freni, era questo che voleva, lasciare che l’Italia andasse in bancarotta per una forma irrinunciabile, a qualsiasi costo, di lasser faire estremo dove gli unici padroni sono i mercati.
