FARE COMUNITÀ’ PER SILVIA COME CONTRO IL CORONA VIRUS

FARE COMUNITÀ’ PER SILVIA COME CONTRO IL CORONA VIRUS

È difficile rendersi conto delle ragioni profonde che spingono persone verso i buchi neri dell’umanità per far vivere un po’ meglio chi ha la sventura di viverci, ancor più difficile per chi ha fatto questa scelta spiegarle. Il perché della scelta di Silvia Romano lo diceva il suo sorriso. Come in questa foto nella quale sebbene appaia un po’ stanca sorride stringendo rassicurante a sé l’anziana donna keniota e, certamente, anche per inviare dal Kenia il suo sorriso a familiari e amici, per dir loro che era felice della scelta, seppur faticosa, che aveva fatto. Ora Silvia non sorride più. I suoi rapitori le hanno spento il sorriso e tutto quello che c’è intorno a lei. Proprio in questi giorni nei quali siamo impegnati contro un virus subdolo e cattivo dobbiamo continuare a fare comunità anche per lei a chiederci dove sia, cosa le stiano facendo, quali pensieri passino per la sua testa, quali angosce turbino i suoi sonni. E come riusciamo a immedesimarci nelle fatiche dei sanitari negli ospedali di Lodi dobbiamo immedesimarci nel dolore di Silvia e dei suoi genitori che, forse, ora temono che della loro figlia non interessi più niente a nessuno continuando a pretendere che il governo per farla tornare a casa faccia di tutto.