CORONAVIRUS. SIAMO PARTE DI UNA COMUNITÀ CHE FACENDOSI FORZA, DEVE RESISTERE

#iorestoacasa #coronavirus Ho perso il conto dei giorni. Siamo tutti confinati in casa. In queste ore penso ai senzatetto, ai migranti irregolari, ai poveri. E’ vero, l’epidemia è na livella. Colpisce tutti, poveri e ricchi. Ma ci sono persone che soffrono più di altre. In momenti drammatici noi tiriamo fuori il meglio di noi stessi. Si, e senza retorica, torniamo ad essere “brava gente”. Abbiamo capito la gravità della situazione e ci stiamo adeguando. Siamo tristi perché le nostre relazioni sociali sono solo virtuali. Ci manca la fisicità, ci manca l’abbraccio, ci mancano le strette di mano, ci mancano le chiacchierate eppure non siamo soli. Comunichiamo e interagiamo sui social media. In tanti hanno sospeso il lavoro, altri devono lavorare per noi ma non tutti ancora lo fanno in sicurezza. Ci sentiamo parte di una comunità, ci sentiamo rassicurati dal Capo dello Stato, dalle nostre autorità politiche, dai nostri eroi, medici, infermieri, volontari della protezione civile, forze dell’ordine. All’inizio ci sono stati errori di comunicazione. Non eravamo preparati. Nessuno al mondo era preparato. Oggi siamo diventati un punto di riferimento per gli altri Paesi colpiti dalla pandemia. Quando ne usciremo? Non lo sappiamo. Dobbiamo farci forza, resistere. Si, dobbiamo resistere. “Dopo un raccolto ne viene un altro, andiamo avanti”.