CORONAVIRUS, CANNAVARO: ‘IN CINA CONTROLLANO SE SEI A CASA’
In Cina non puoi sgarrare.Non puoi portare il cane a fare i bisogni a 30 Km da casa com’è successo qui da noi. Che al massimo ti prendi un rimbrotto e, se sei proprio scalognato, una sanzione.E neppure puoi uscire a correre perché è ‘una necessità’. In Cina stai dentro casa. E ci stai per davvero. Perché ‘la polizia può arrivare in qualsiasi momento per misurarti la temperatura e, soprattutto, per verificare che sei in casa. Altrimenti ti portano via, all’istante’. A raccontare come la Cina stia uscendo dalla fase più critica da quando è cominciata la pandemia èFabio Cannavaro,indimenticato campione del mondo e oggi allenatore del Guangzhou Evergrande. ‘Quando passeremo il periodo di quarantena, effettueranno nuove analisi e ci forniranno una sorta di passaporto per poter transitare. Qui sono riusciti a battere il coronavirus e non vogliono essere infettati di nuovo. Adesso è quasi tutto normale. Puoi vedere le persone sulle terrazze, nei ristoranti, senza maschere. Un mese fa non si vedeva un’anima in giro. Un giorno andando al centro d’allenamento non ho incontrato una sola persona, soltanto Polizia e ambulanza. In Cina hanno sconfitto la pandemia perché hanno seguito le istruzioni delle autorità, lo hanno fatto tutti insieme. Sono rimasti tutti a casa. Questa è l’unica cosa da fare’. Restare a casa.Ma perché questo concetto elementare non entra nella zucca di noi italiani?
