QUESTA EPIDEMIA E’ UNA BATTAGLIA NELLA GUERRA DEL NEOCAPITALISMO GLOBALIZZATO CONTRO LO STATO
La banca centrale americana, come a dire lo Stato, ha stanziato 700 miliardi di dollari per fronteggiare la crisi finanziaria. Grande evidenza sui giornali italiani: mamma mia quanto sono potenti gli americani, anche se per i loro interessi, ma che importa il fine, contano j mezzi, meno male che Silvio, pardon, che la Fed c’è.Wall Street invece se n’è fregata: mercati in picchiata. Vi stupite? Ma lo sapete che esistono parecchie multinazionali che valgono, ciascuna, più di un trilione, ossia mille miliardi? Lo sapete che i beni personali dei miliardari americani (senza contare i multimilionari) ammontano complessivamente a tre-quattro trilioni? Per chiarire, tre trilioni sono treimila miliardi o se preferite tre milioni di milioni: cosa volete che gliene freghi a questa gente di uno stimolo di qualche centinaio di miliardi? Molto più conveniente speculare al ribasso, così che appena la crisi avrà messo in ginocchio le medie imprese e il piccolo commercio, le loro catene potranno occupare il vuoto a prezzi stracciati. Un mondo con qualche centinaio di nababbi, un 1% di loro cortigiani e il 99% di schiavi: ci stanno arrivando.Cosa fa uno Stato in un’emergenza? Impiega tutte le sue risorse e riserve e se non ne ha si indebita. Cosa fanno i miliardari? Niente, al massimo danno qualche spicciolo che va in prima pagina sui giornali con soddisfazione dei loro uffici di marketing (l’ordinaria pubblicità gli costa di più) e per la gioia di milioni di psicolabili che, orfani di Dio e dei santi, hanno assoluto bisogno di credere nell’onnipotenza e sublime bontà di Mark Zuckerberg, Giorgio Armani, i Benetton, Valentino Rossi, Cristiano Ronaldo.Questa epidemia è una battaglia, forse decisiva, nella guerra del neocapitalismo globalizzato contro lo Stato. Sono trent’anni che i miliardari, cosmopoliti come piace ai liberal e ai radicali (che l’unica cosa che chiedono è che fra i ricchi ci siano più donne e più neri), dicevo, sono trent’anni che i miliardari e le loro corporation stanno erodendo il potere degli Stati a proprio vantaggio, dopo essersi esentati grazie alla globalizzazione da qualsiasi vincolo e obbligo di lealtà o obbedienza nei confronti della nazione e delle sue leggi. “Imagine there is no countries” diceva il profeta del liberismo progressista, inglese naturalmente: ora lo vedete cosa significaLe multinazionali sono pronte a dare la spallata decisiva. Prendendosi qualche rischio: perché una parte della gente lo sta notando che le cose non quadrano. Ma gli psicolabili di cui sopra sono legioni, i seguaci di John Lennon ancora tanti, e purtroppo i giornalisti, con pochissime eccezioni, sul libro paga delle lobby.Non è il momento della concordia: è il momento di prendere coscienza e di prepararsi a resistere con ogni mezzo all’occupazione dello Stato che i poteri forti della finanza globale e i loro media stanno preparando per il dopo epidemia. I loro pupazzi stanno già lavorandoci e lo sapete bene chi sono.
