CORONAVIRUS. TRE CONCETTI E UN POST SCRIPTUM PER COMBATTERE LA PAURA
Quale è la paura del coronavirus? E’ quella di morire. Proviamo allora a fare un discorso serio sui decessi per coronavirus, basato sui dati. Di seguito alcune coordinate: – il calcolo della mortalità da coronavirus che leggiamo è strutturalmente sovra stimanto. Nasce dal rapporto fra decessi e casi rilevati con tampone: mancano asintomatici, chi la ha presa in modo lieve e non lo sa. Che sia un dato distorto si vede da quanto varia: in Germania è dello 0,2% (praticamente influenza forte) in Corea vicino al 1%, in Cina del 4% come in Spagna, in Italia all’8%… numeri che dicono più della capillarità dei tamponi, che della mortalità. – studi di statistica sanitaria stimano la effettiva diffusione della infezione e, alzando il denominatore, parlano di una mortalità vera attorno al 1% (vedere ad esempio i report del MRC Centre for Global Infectious Disease Analysis); – Il dato ufficiale sulla mortalità è ingigantito anche dalla classificazione dei motivi di decesso. Come è possibile che in Germania ci siano 28 decessi su 12327 casi rilevati, mentre in Italia ne abbiamo 2978 su 35713? Se avessimo la stessa mortalità della Germania avremmo in Italia 81 decessi! E’ evidente che in Italia si considerano morti per coronavirus molti che in Germania non sono considerati morti per Coronavirus, ma per altro. Cito sempre il caso della 87 enne con più gravi patologie considerato prima sfortunato decesso COVID romano, nonostante parere medico che affermasse essere deceduta “CON Covid, non PER COVID”. In Germania attribuiscono, verosimilmente, i decessi di chi ha gravi e gravissime patologie e anziano a queste… non al COVID. Non attribuirebbero mai ed esempio all’influenza il decesso di un gravissimo cardiopatico 87 enne. – chi muore? In Italia sui, drammatici, 2978 decessi, 17 (lo 0,6%) sono di età inferiore a 50 anni e tutti, dichiarazioni ISS, con patologie pregresse. L’età media dei deceduti è di circa 80, con l’85% con più di due patologie pregresse (dati ritrovabili con google da fonte dichiarazioni ISS). Quindi? Tre concetti e un post scriptum. 1. La paura ok, il panico no. Peggio di una influenza ma non peste bubbonica.2. A rischio sono persone sopra i 70-75 anni con patologie pregresse, o affetti da gravi e gravissime patologie. Sono queste le persone da tutelare. Anziani e malati.3. Una persona mediamente sana sotto i 70 anni corre corre un rischio maggiore di morire in incidente stradale … PS: il tutto senza considerare gli effetti della sanità più o meno mala, più o meno buona … che saranno tutti da capire ed indagare a ogni livello… quella italiana, per strutture e numero di medici e infermieri, si è rivelata non adeguata all’emergenza… e dobbiamo solo sperare nel buon Dio che il COVID non si diffonda a sud…
