CORONAVIRUS, SINDACO USA IL DRONE: «È L’UNICO SISTEMA PER SCORAGGIARE QUELLI CHE ESCONO»
Li ha ripresi fino a ieri, come ogni bravo sindaco in questi giorni. Ramanzine in ordine sparso sulla sua pagina facebook, in televisione, attraverso comunicati stampa. Ora però si è stufato. E così ha deciso di riprenderli ma dall’alto, con un drone. Al Comune di Frattaminore cambia la strategia per dissuadere i concittadini dall’uscire di casa, in tempi di emergenza da coronavirus: il sindaco Giuseppe Bencivenga mette da parte i continui richiami al senso di responsabilità individuale e si affida alla tecnologia. «Un cittadino che ha aderito alla cittadinanza attiva — esordisce Bencivenga — un albo istituito nel mio comune dove si iscrivono tutti quelli che rendono un servizio alla comunità gratuitamente, ha voluto mettere a disposizione un drone professionale che, sorvolando la città, possa monitorare in tempo reale la situazione delle persone e delle auto che contravvengono alle ordinanze, statale e regionale». Ieri mattina alle ore 11.30 la prima mappatura, una sorta di prova generale: il drone si è alzato in volo e, tramite l’apparecchiatura di bordo, ha filmato la situazione dall’alto. Immagini in alta definizione che, una volta visionate e poi trasferite sulla pagina facebook del sindaco, hanno comunque confermato quanto Bencivenga già sapeva: ci sono ancora persone refrattarie a restare chiuse in casa, che le studiano tutte pur di passeggiare tranquillamente, come se nulla fosse. «Non sono molte —riprende il primo cittadino — ma si assembrano in corrispondenza di farmacie e supermercati. Vanno scoraggiate, per noi però è difficile, molto difficile, abbiamo solo quattro vigili urbani organizzati su due turni, per una popolazione di 16 mila abitanti. E finora le multe elevate, una decina, non danno esattamente la dimensione del fenomeno. Stessa sofferenza anche per il presidio di polizia che deve servire ben sei comuni. Io li vedo in giro, gli agenti, ce la mettono tutta ma sono davvero pochissimi. Anche perché noi qui ci troviamo in uno snodo importante, vicino all’area industriale di Caivano e a quella di Marcianise, non molto lontano dall’ospedale, e quindi anche il transito automobilistico non dico che sia normale ma comunque c’è. La nostra priorità in questo momento è di evitare che la gente resti in strada senza autorizzazione. Io sono d’accordo con il governatore De Luca, ci vuole l’Esercito per controllare il territorio in Campania». L’idea di ricorrere al drone professionale, salutata con entusiasmo dagli stessi cittadini di Frattaminore («Complimenti, sindaco —scrive tra gli altri Elpidio Capasso su fb — troppe le persone che in barba a qualsiasi divieto e buon senso si recano alle poste per espletare operazioni di qualsiasi natura aggregandosi all’esterno senza rispettare le distanze previste. Troppi gli anziani che non hanno capito il senso di emergenza che c’è»), è quindi figlia della sofferenza di questi giorni. Ma con il diritto alla privacy come la mettiamo? Il sindaco sa bene che ci sono altre regole da rispettare e che gli interessi in campo, da una parte la salute pubblica e dall’altra il diritto alla riservatezza, sono confliggenti tra loro. «Non possiamo mica intervenire sulla faccia delle persone, la privacy ce lo impedirebbe — conclude Bencivenga — il drone allora deve servirci come deterrente, come arma di dissuasione di massa, che possa attivare una nuova consapevolezza». Insomma, riprendere per non riprendere. Chiaro, no?
