DALLA LOMBARDIA AL VENETO, SERVE UNITA’ CON IL GOVERNO CENTRALE
La situazione in Lombardia è veramente tragica, sarebbe il caso che il presidente della Regione la smettesse di frignare, di dare contro il governo continuando a ripetere che le misure prese sono insufficienti, sono tali se non si applicano o lo si fa in modo sciatto, senza convinzione. Cominci intanto ad adoperarsi per farle rispettare. Sarebbe il caso poi di tirarsi su le maniche e darsi da fare sul serio invece di chiedere agli altri soluzioni e soldi dopo di aver sbandierato ai quattro venti l’autonomia. E non può bastare la “botta di propaganda” del lazzaretto nel polo ex Fieramilano, che fra l’altro doveva essere messo su in tempo record, e sono già passati quasi dieci giorni dall’annuncio. Non può comportarsi come l’Emilia e Romagna, per esempio, che sta raccattando posti letto, preparandosi così ad affrontare il picco, e questo nel giro di pochi giorno? Oppure come la regione Lazio che è andata a riprendersi ospedali ceduti ai privati per far fronte all’emergenza, sempre in breve tempo? Ognuno nella propria regione sta cercando di prepararsi al meglio rispondendo e collaborando con il governo facendo di tutto per far rispettare le norme emanate. E se c’è ancora tanta gente per le strade in Lombardia, del Veneto non abbiamo riscontri, non può essere anche questo addebitato al governo ma a chi ha cominciato con il dire, appena due settimane fa, che si trattava di una semplice influenza. E quindi di reale cosa è stato fatto? Domanda da fare anche a Zaia nel Veneto. Parole, parole, parole, ma i fatti dove sono? La verità e che siamo di fronte al solito costume italiano di chi guarda solo mentre gli altri agiscono, si danno da fare e questi si permettono anche di criticare. E questo che sta accadendo in Lombardia, si contesta continuamente senza per altro proporre altre strade in alternativa, e di conseguenza non si fa abbastanza un po’ per motivi politici, un po’ tanto, un po’ perché non si sa da dove cominciare. Lo dimostra il fatto che per cominciare a fare il minimo, sempre scaturito da altri, si è dovuto aspettare di contare i morti a centinaia. Se Fontana veramente ha a cuore le sorti dei cittadini la smetta con questa speciosa ed inutile ostilità nei confronti di Conte, accolga l’invito del Presidente Mattarella di collaborare, lasci perdere i consigli, o le direttive, di chi è in eterna campagna elettorale e vuole trarre profitto da quanto sta accadendo, qui si tratta della pelle della gente. E se negli ultimi due giorni c’è stato un calo di contagi, e di decessi, non lo si deve certo a questi comportamenti ma forse al fatto che la gente sta cominciando a capire quanto sia serio il pericolo che si corre. Segno anche che le decisioni che sta prendendo il Presidente del Consiglio unitamente ai ministri del suo Governo, il lavoro svolto stanno cominciando a dare i loro frutti, in barba alle continue contestazioni di chi sta gestendo, in un modo assurdo, una situazione che avrebbe bisogno di un team unito, competente e serio non già di solisti in cerca di gloria.
