ORTI VIETATI? IN SARDEGNA ARRIVA IL CONTRORDINE DELLA REGIONE

ORTI VIETATI? IN SARDEGNA ARRIVA IL CONTRORDINE DELLA REGIONE

Diciamola tutta. Tra interpretazioni alla bell’e meglio ed ordinanze fai da te di sindaci, governatori e di chi si alza primo al mattino,la confusione regna sovrana.L’imperativo è comunque vietare. Succede che in Sardegna,la direzione generale del corpo forestale, con un’ordinanza, vogliamo dire discutibile, vieta ai cittadini sardi ‘la conduzione hobbistica di orti, vigneti e ortofrutticole in genere, in attività di coltura e per interventi agronomici non rinviabili’.Stravolgendo peraltro quanto previsto dal DPCM che recita testualmente il contrario.Per la serie, come farsi male da soli! Succede, ed era prevedibile, che la reazione di sindaci e cittadini non si è fatta attendere.Com’è possibile emanare un simile divieto considerato che la Regione, per quanto autonoma, non può varare alcuna disposizione restrittiva contraria a quella nazionale? E com’è possibile ignorare il tessuto sociale dell’isola che proprio dall’agricoltura e dall’allevamento ricava il maggior sostentamento della sua economia? Succede che dopo le rimostranze e gli appelli di primi cittadini, associazioni di varie categorie e liberi professionisti,la Regione fa dietrofront.Si potranno curare vigne ed orti, anche se non sono attività commerciali, ma con una uscita al giorno e una persona alla volta. Con questa nuova ordinanzail presidente Solinas fa chiarezza sull’interpretazione della ‘conduzione hobbistica’ che aveva portato al divieto. E suscitato non poche polemiche.In certe situazioni, in Sardegna,le colture personali sono anche un supporto alla sussistenza, chiamarle ‘attività hobbistiche’ ha dell’inverosimile. Ma tutto questo Pippo non lo sa, cantava la Pavone…