ALL’UNIVERSO COSA IMPORTA DI NOI BRICIOLE SPARSE

ALL’UNIVERSO COSA IMPORTA DI NOI BRICIOLE SPARSE

ALL’UNIVERSO COSA IMPORTA DI NOI BRICIOLE SPARSE(ovvero di poesie sul muro) Non mi va proprio, se non a tratti, di commentare cose “pubbliche”, politicheLa sensazione che la capacità di ragionare sia, in troppi, schiacciata dal parteggiare, dall’aderire a schemi, è troppo forte.Genera angoscia.Soprattutto (non posso negarlo, sarebbe stupido) mi sconcerta il vedere prevalere schematismi rigidi, rigidissimi, in tanti della mia tribù di provenienza. Cerco aria aperta.Spesso la trovo in ciò che scrive, o semplicemente segnala,Vittorio, un maestro (assolutamente imperdibile oggi la segnalazione diAdriano, davvero una boccata di ossigeno puro).Così comeAldo, oLaura, oCarlo, oStefano.E vari altri.Sono fortunato, ho da leggere sempre cose interessanti. Da qualche giorno, praticamente ogni notte, o ogni alba,Nicolettasegnala letture di poesia. Probabilmente lei, lì su al nord, appena sveglia, incrocia me che vado a (provare a) dormire.Orari strambi.Quelli in cui probabilmente – anche lei appena sveglia –Flaviainizia a muoversi per andare a preparare le sue (fantastiche) rassegne stampa, a La7, o a Radio Radicale. Qualche notte fa per segnalarle una lettura dal Riformista (mi pareAldo) ci siamo scambiati un saluto veloce alle 5, o giù di lì. Fili, collegamenti tra persone, cui nella vita “normale” non si faceva tanto caso.Ora appare tutto prezioso.Irripetibile.Ed È così. È esattamente così. Qualche notte fa, leggendo una poesia proposta da Nicoletta, ho avuto un flash.Ho ricordato che giorni fa avevo scattato delle foto, su un muro di Monteverde, intorno alle 13.Era una mattinata di sole. Un po’ freddina (vabbé io non faccio testo, da 20 gradi in giù per me è freddo).Ho cercato le foto nella galleria del tefonino.Sono del 24 febbraio.Sembrano passati anni, oggi. La mattina mi ero visto al Café Vert (Pamelaci siamo stati) proprio con Aldo, stava per uscire il suo libro sulle fake, “L’inganno felice”. Ne parlo un’altra volta.Libro intelligente, come solo uno come Aldino può fare. Ne sono ovviamente orgoglioso, ma ne parlo un’altra volta. A lui non dico mai che ne sono orgoglioso, non mi piace parlare troppo dei libri, devono farsi spazio con la sola intelligenza. Senza rumore. Dopo ero stato in banca, e poi a un mercatino di Monteverde, lì vicino, in via Niccolini. Cercavo una pentola.Una pentola antiaderente, col tappo in vetro, e il foro per lo sfiato della pressione. Poco prima delle 13 mi chiama l’assistenza della Honda, per comunicarmi il preventivo del tagliando della Frv (la mia auto, quella che tanto piacque a Bordin, ci penso quasi ogni volta che ci salgo). Camminando finisco in cima alle scalette di via Colautti. La via in cui c’è il villino che, molti anni fa, ospitava la succursale del mio liceo, il Manara. Parlando arrivo fino al cancello, oggi lì c’è la ASL. Osservo il villino. Deglutisco. Risalgo, la signora Bruna mi sta spiegando che tocca sistemare la cinghia di distribuzione, la pompa dell’acqua, il braccetto della sospensione anteriore destra. La frizione si farà più in là, c’è ancora un poco di tempo. Risalendo verso via Barrili, mentre parlo l’occhio mi finisce sul muro. All’angolo con via Cesari.Vedo dei fogli formato A4, stampati quasi come i volantini passati al ciclostile dei tempi del liceo. Il sole si riflette sul muro, bianco.La signora sta elencando prezzi, e pezzi da cambiare. Ore di mano d’opera necessarie per ogni lavorazione.Mi levo gli occhiali da sole per leggere bene. Sono poesie.Poesie sul muro.Eccole. Le vedete nelle tre foto che posto.24 febbraio 2020. Ore 13.12, 13.12.13.13. Le ho scattate proseguendo a parlare con Bruna, grazie agli auricolari.Mi sembrava incredibile, vedere sul muro poesie.Con quella strana luce di primavera mischiata con temperatura di fine inverno.Senza virus, senza, ancora, incubi.Solo sole, muro, poesie. – Bruna metta tutto per iscritto, mi mandi mall, la giro in azienda– Va bene signor Federico [mi faccio chiamare così da chiunque, non mi piace tenere le distanze, di solito], dopo pranzo avrà la mail. Ci vorrà un po’ per fare i lavori, dobbiamo ordinare i pezzi– Non si preoccupi Bruna, ho la Twingo di mia madre, mi arrangio. Attendo la mail, grazie, buon pranzo– Buon pranzo a lei. A dopo, via mail. La Honda la ritiro settimana prossima. Sole, muro bianco, poesia.In via Colautti.Prima del virus. [Una delle poesie si intitola “Quasi città”. A mano, sul foglio attaccato sul muro, qualcuno ha scritto “MOLTO MOLTO BELLA!”. Sul muro, a mano. Oggi, tutto appare magico. No?].