IL PALAZZO DEL FESTIVAL DI CANNES SARÀ TRASFORMATO IN RIFUGIO PER 80 SENZA FISSA DIMORA
Mi sembra un bel segno di civiltà: e allo stesso tempo, il segno che quel mondo folle di eccitazione collettiva, di crocevia di lingue, di individui che vanno di fretta, di parole scambiate fra una proiezione e l’altra in quel Palazzo, di scale fatte su e giù fra un articolo, una conferenza, una proiezione, un caffè gratis alla sala Nescafè, un tuffo di nuovo dentro il portatile e le sue parole, beh: è tutto già consegnato in archivio. E chissà quando, e in che modo, lo ritireremo fuori, come un vestito tirato fuori da uno scatolone, che ci sembrerà un po’ assurdo. Intanto, però, quella specie di grande nave da crociera anni ’80 in cui per due settimane viviamo, agitati, stressati e (in fondo) entusiasti, beh intanto servirà a qualcosa. A qualcuno, che è quel che più conta.
