UN PUNTINO BIANCO

E un uomo pianse da solo. Era oscura di pioggia la terra. Era oscura di male la terra. Era oscura di cuore la terra. Lo avevano tradito. Per denaro. Dice la Storia. Per Ragione di Stato dice la cronaca. Per l’umana avidità tramanda la Memoria. Un uomo su un sagrato deserto. Incede lento, il passo di anziano incerto, sulle spalle il peso di un’era. È solo. È oscura di pioggia la terra. È oscura di dolore la terra.Solo. E la Chiesa non mi è apparsa mai così bella.Fragile come cristallo prezioso, delicata come un ammalato gravissimo. Le statue, tutte a guardarlo. Non pietra senza un’anima. Ma roccia viva , spettatrice di Roma in ginocchio. Che bella la chiesa senza l’ostentazione, senza farisei vestiti da cardinali, senza il fasto che stride con lo stridore del mondo.Sola. A guardare un crocefisso. A baciargli i piedi. A inzupparsi le vesti di acqua, sapendo che quello è pianto di Popolo. Non sono le parole dette dal papa ad avere colpito il mio cuore. È quel puntino bianco sopra e sotto il grigio che incombe. È quell’oro che spezza la monotonia del plumbeo , a stento si solleva e, ancora una volta si offre, si immola. E ti accorgi che è come il vento nei capelli per un centauro, un sassolino che sai può essere fatale nel correre, nel fermare un ingranaggio. E ti accorgi che da due mesi vedi piccoli puntini bianchi ” soli” in mezzo al plumbeo. Nelle corsie di ospedale, nelle case di riposo, nelle piccole chiese dove Cristo ripete ancora: – vi farò pescatori di uomini- Nessun coro gregoriano su un sagrato deserto. Gabbiani a intonare l’inno del Nonostante, del volo sempre , sotto qualunque cielo. E campane e sirene .Vita e Morte in quell’ eterno prodigioso duello.Sul Golgota tutti inchiodati alle croci delle Responsabilità. Sapevamo cosa facevamo. La pioggia cade, quel Cristo attende, la pioggia lava ciò che è sordido. Domani risorgerà la Vita. Le statue in San Pietro torneranno impassibili a guardare i bambini correre incontro al sole e alla Speranza