CRONACA DI UN LOCKDOWN (NON ANCORA) ANNUNCIATO…MA ORMAI SICURO
In Giappone non esiste la tradizione del pesce d’aprile (io per qualche anno ho provato ad introdurla, ma mi hanno preso per scemo).Come per scemi, temo, ci hanno preso finora e continuano a prenderci Abe ed il suo governo di irresponsabili furbetti. E quando dico “stanno”, intendo anche e sopratutto i loro cittadini, noi stranieri che viviamo qui siamo solo piccole pulci, a volte utili, spesso fastidiosi, comunque insignificantiSto parlando dello scherzetto che ci faranno, appunto, il primo aprile (o al massimo il 2): lockdown.Dopo averci più volte “rassicurato” (l’ultima ieri, nel corso dell’ennesima conferenza stampa interlocutoria di Abe) il governo giapponese ha già deciso. L’ho saputo da fonti (abbastanza) attendibili, e mi assumo tutta la responsabilità di questa “anticipazione”.Del resto il tutto è stato preparato alla perfezione: improvvisamente, guarda caso dopo l’annuncio del rinvio olimpico, i contagi hanno cominciato ad assumere un andamento più credibile…Oltre 600 negli ultimi giorni, 200 solo ieri, di cui quasi la metà nel Kanto (Tokyo). Ovvio che aumentino: basta fare più tamponi, visto che la percentuale di positività pare sia altissima, oltre il 40%.Restava però il problema dei conti. In Giappone l’anno finanziario chiude il 31 marzo….perchè complicare le cose proprio mentre si stanno aggiustando i bilanci e preparando la consegna delle dichiarazioni di reddito? Eppoi il 31 marzo in Parlamento si dovrà discutere del rinvio olimpico e (forse) annunciare le nuove date ufficiali. Dopodiché il Giappone dovrà cominciare ad occuparsi seriamente del virus. E non certo spedendo a domicilio vagonate di Avigan. Sarà lockdown. Non si sa ancora come sarà e quanto durerà. Ma sarà lockdown. se volete vedere un grafico illuminante…ecco qui. E’ in giapponese, ma di facile ed evidente interpretazione. Guardate l’impennata del contagi… Ultima cosa: non precipitatevi a fare la spesa, a fare incetta di cibo e generi di prima necessità. Questo è un paese serio e ordinato. Forse non è preparato ad affrontare le emergenze, ma una volta prese le misure, nessun problema. E nel nostro caso, di tempo ne hanno avuto, anche troppo.
