LA NOSTRA VITA RACCONTATA COI CLICHÉ DI UN HORROR. MA POSSIAMO FARE QUALCOSA?
Una vaga, più che vaga sensazione didéja vu, che mescola il sacro e il profano, appartiene a ciò che stiamo vivendo in questi giorni. Questodéja vuappartiene al fatto che noi questa storia o meglio, come si suol dire, la narrazione di questa storia – come la stanno facendo il governo, la tv, la rete, i quotidiani – la vediamo ricalcata su deicliché. Sulla trama di un classicohorror movie, quello in cui la minaccia (sbarco alieno?) viene sottovalutata, poi esplode, poi se va bene recede, grazie al comportamento dei singoli che guarderanno insieme la nuova alba. Attenti, non dico che sta succedendo così: dico che ce la stiamo (ce la stanno) raccontando così. Gli attori principali sono perfetti nella parte, da kaiser Fontana che si alza sul viso la mascherina e marcia con l’esercito, al direttore dell’Huff Postche ieri sera da Lilli Gruber sembrava chiedere l’intervento in tv di un padre rassicurante; dalla giornalista di Sky che nel panico lombardo quasi tira la giacca a governatori e governanti (riavvolgete il film e guardate iltgdi Sky verso le 19) al Presidente Conte, il “povero fesso”, che appare sugli schermi stropicciato come se trasmettesse dalle sfrigolanti frequenze di una radio pirata… Se seguo questa narrazione, dal divano di casa, mi convinco che andrà male. Andrà peggio. Il vero dramma è che, se ritorno dalclichédella narrazione popolare alla realtà vera, quella che vedo dalla finestra, quella dei MORTI a MIGLIAIA, NON SO CHE COSA FARE (per il momento). No so che cosa fare se non COMPORTARMI CIVILMENTE E CERCARE DI AIUTARE. Non sarà poco, eh, comportarsi civilmente, quando la nebbia diFogdi John Carpenter ci avrà avvolti e padre Malone, il prete, griderà alla popolazione già decimata: “ma dove scappate? È tutto inutile, è tutto inutile”… Bene, il più intelligente di tutti è forse quel vecchio ragazzo di Jim Jarmusch, che nel suo B movie di zombiThe dead don’t die, descrive due poliziotti, Bill Murray e Adam Driver, scazzati e di pessimo umore nel cacciare i non morti. Verso la fine del film uno dice all’altro qualcosa di simile a: “e piantala dai, perché continui a dire che tutto andrà male?”. E l’altro: “Ho già letto il copione”. Forse anche noi. Ma c’è una via d’uscita? Basta l’intelligenza e la consapevolezza per uscire dall’horror dei luoghi comuni?
