SIMONE E L’ISTINTO NATURALE. LA CANZONE DI OGGI

SIMONE E L’ISTINTO NATURALE. LA CANZONE DI OGGI

Simone Baldini Tosi, un cantautore contemporaneo della mia terra Non voglio parlare di poesia oggi, o forse ne voglio parlare. Non voglio parlare di filosofia o di pittura o di scultura o forse ne voglio parlare, ma solamente de relato. Oggi voglio parlare di musica, di un musicista della nostra terra. Ma non posso non parlare avanti della mia terra. Non voglio sminuire le qualità degli artisti che sono nati nel nostro humus fertile, ma le qualità del substrato che ci da sostanza sono troppo preziose perché non incidano a fondo in sensibilità rare, rare naturalmente anche per le loro qualità intrinseche. Ma chi è nato qui assorbe nutrimenti impensabili in ogni altro qualsiasi altrove. Chi ha particolari moti dentro, sensibilità d’arte può espandere le sue radici in un terreno che nutre, che da sostanza, che sostiene profondamente. E siccome qualsiasi campo del pensiero e dell’arte non è delimitato, ma è profondamente intrecciato agli altri campi, gli stimoli della nostra terra sono molteplici, determinanti, indispensabili. E allora per chi è musicista come pensare di non avere nel dna qualche cromosoma o gene di colui che ha inventato le note. Guido Monaco è nato soltanto a qualche chilometro dal posto dove Simone è nato. La musica non sarebbe quella che ascoltiamo senza Guido Monaco. Per chi è anche paroliere come pensare di non avere nel Dna tracce degli scrittori del Valdarno, per chi scrive sul senso della vita, sull’”istinto naturale” come possibile non risentire delle elaborazioni filosofiche di Marsilio Ficino, Poggio Bracciolini, Cristoforo Landini. Come è possibile non rintracciare la ricerca della bellezza se nella tua terra sono nati Michelangelo, Masaccio, Masolino, Fra Diamante, lo Scheggia. E il plasmare le parole come Fra Guittone, Petrarca, è come plasmare la materia alla Sansovino, alla Margaritone, le idee alla Benedetto varchi e Francesco Redi. E Simone anche se inconsapevolmente ha questo enorme bagaglio dentro, e quando apre la sua valigia di sensibilità, arte e bellezza queste cose non possono non erompere ed esplodere alla luce del sole. Ma è l’ora di parlare di lui, di Simone del suo ultimo lavoro, tralasciando volutamente coloro, e sono tanti, che in quei campi citati sopra sono presenti oggi e in maniera determinante. Simone forse non è conosciuto al grande pubblico nazionale, ma solo per certe storture del mondo culturale ed artistico, non per suo demerito. Pochi sanno che il brano “Una parola” di Marco Mengoni è, testo e musica , di Simone Baldini Tosi, pochi sanno che “Se fossi ancora qui” eseguito alla prima edizione di The Voice da Manuel Foresta è di Simone. Ed allora voglio parlare del suo ultimo lavoro “Istinto Naturale” . E’ un brano con le caratteristiche della musica d’autore, ma ha anche qualcosa di più. Si parla dell’uomo, della sua essenza. Si fa filosofia anche se filosofia simile al buon senso comune e alla saggezza naturale dell’uomo. Ma è anche un modo “ nuovo” di vedere l’uomo. E’ come dire che il suo dentro non è quello che si pensa comunemente, di malvagità, di egoismo, di chiusura a riccio. Il suo dentro non è quello di Caino, ma piuttosto quello di Abele, e per fortuna molti uomini per “istinto naturale” assomigliano allo zio, non al babbo. Del resto ce lo dice chiaramente Simone con la metafora del bambino che cade nel lago. La società nella quale ci troviamo a vivere molto spesso è tiranna, spesso cerca di importi comportamenti e pensieri che sono utili al suo perpetuarsi, impedisce ragionamenti ed impone comportamenti. Ma c’è speranza di salvezza, basta seguire l’istinto naturale che non può sbagliare. E ti diranno che non hai ragione, Che un errore fa soltanto male, Che certe cose non le puoi capire. Ti diranno che è per il tuo bene, Lascia solo che sia un istinto naturale, Basta poco per ascoltare il tuo piccolo cuore, E cerca di essere disposto a perdere Ogni giorno una tua ridicola abitudine. Ti diranno che se senti male È solo un buco che dovrai riempire, Per un silenzio che non puoi sentire, Rit. Ti diranno che va tutto bene, Che chi ha paura in fondo ha ragione, Di essere distanti o solo un nome. L’stinto naturale salverà comunque e sempre da ogni omologazione e massificazione, basta seguirlo con il cuore più che con il ragionamento. Volevo anche dire di un neo del nostro autore, di una piccola radice tagliata e pur immersa nell’humus di cui dicevo all’inizio. Il suo essere vegano, una frattura con la sua terra, i suoi profumi e i suoi sapori, il suo animo e la sua cultura. Ma non ne parlerò, forse lo dirò in altre occasioni, non ora. Ora invito tutti gli amici ad “assaporare” questo brano, a valutarlo, a considerarlo e anche a commentarlo. A Simone dico: se un giorno avrai una melodia libera, una melodia dove non hai testo dimmelo. So che sei paroliere, ma vorrei scrivere per te qualche mia parola. Ciao Simone e in bocca al lupo.