CORONAVIRUS – 25 APRILE 1945 NASCE IL VACCINO DELLA REPUBBLICA ITALIANA CONTRO IL NAZIFASCISMO

CORONAVIRUS – 25 APRILE 1945 NASCE IL VACCINO DELLA REPUBBLICA ITALIANA CONTRO IL NAZIFASCISMO

Passato il momento dell’indignazione, pure quello della rabbia per quanto letto ieri sulle pagine de il Giornale a firma del suo direttore, è giusto dare una risposta, in tutta calma e pacatezza. Questi, il citato direttore, nel bel mezzo di tanto dolore, di tante morti, della paura che accompagna ognuno di noi, costretti in casa, è riuscito a trovare un motivo per esultare, beato, lui addirittura arrivando a ringraziare il virus del regalo che, insieme a questa tragedia che sta imperversando su tutto il pianeta, gli avrebbe fatto evitandogli qualcosa che a lui dà e ha dato sempre fastidio, cosa che non è affatto un segreto: il 25 Aprile, festa della liberazione dal nazifascismo, virtuale data di nascita della nostra Repubblica Democratica, con queste parole:“Cari partigiani e antifascisti, fatevene una ragione: il virus non è fascista, non è antifascista e, secondo me, ride alla grande della vostra stupidità. E ci ha fatto pure il regalo – uno dei pochi – di liberarci, per la prima volta nel dopoguerra, della retorica del 25 Aprile, quantomeno della sua presentazione fisica nella quale, peraltro, non più un partigiano a pagarlo oro”. Parole offensive nei confronti di chi ha dato la vita per poter assicurare al Paese libertà, democrazia ed anche benessere, è questa forse la retorica che lo infastidisce? Tutto ciò rivolgendosi non solo ai Partigiani ma anche agli antifascisti, di cui lui lamenta la “stupidità”, di cosa poi non lo spiega. Stupidità nell’essere tali, e quindi nemici delle dittature? Stupidità nel voler celebrare la data dell’avventa conquista della libertà? Poi perché si lamenta di qualcosa che lui, e quelli come lui, non ha mai festeggiato? Ma non pare proprio che qualcuno abbia lamentato la sua assenza, anzi. Ma la democrazia, la libertà stanno proprio in questo, ciò è incomprensibile a lui che ha altre idee su questi concetti. Quando mai poi qualcuno è andato a prelevarlo a casa sua costringendolo a partecipare a lui come ad altri? Queste “pratiche” si usavano prima che gli “stupidi”, con l’avvento del 25 Aprile 1945, abolissero questi metodi per riempire le piazze dimostrando come fosse compatto il consenso al regime, lui queste cose le sa bene. Per questo stia pure tranquillo che nessuno glielo ha mai chiesto e mai glielo chiederà, anche perché conoscendo le sue convinzioni sarebbe un affronto più che una partecipazione. Per quanto riguarda la mancanza di partigiani alla manifestazione, che lui commenta con un tono come se fosse una cattiva volontà degli stessi, o addirittura un ripensamento, se la prenda con il tempo che inesorabilmente cala la sua mano e quindi prima o poi tocca a tutti mancare. Questi però, di cui lui lamenta l’assenza, hanno lasciato qualcosa: ideali di libertà, di democrazia, di eguaglianza, hanno fatto sì che nascesse la nostra Repubblica Italiana. Ideali che costituiscono gli anticorpi contro altri tipi di virus che questi ideali cerca di sminuire, di disprezzare sbeffeggiandoli, offendendoli. Se ne faccia una ragione, il vaccino a tutto questo lo abbiamo trovato proprio il 25 Aprile 1945.