LA SAGGEZZA DI TUCIDIDE, LA PESTE 2500 ANNI PRIMA DEL CORONAVIRUS
Così Tucidide, nella “Guerra del Peloponneso” (libro II, 47-55) comincia la descrizione degli eventi che si verificarono ad Atene tra il 430 e il 427 a.C., quando la popolazione della città, già in guerra contro un’alleanza di altre città greche capeggiata da Sparta, fu decimata da una pestilenza terribile e della quale lo storico descrisse accuratamente alcuni sintomi: febbre ardente, arrossamenti e bruciori agli occhi, tosse spasmodica fino alle convulsioni che nell’arco di una decina di giorni conducevano penosamente alla fine. Tucidide fu tuttavia fortunato perché guarì, ma, prima di parlare della sua malattia, scrisse che lo faceva perché altri, qualora si fosse ripresentata, potessero riconoscerla ed evitarne se possibile le catastrofiche conseguenze. Numerosi altri, come ad esempio il poeta latino Lucrezio in “De rerum natura” o lo storico greco Plutarco, descrissero gli stessi sintomi, ma il primo in assoluto resta comunque lo storico greco che per secoli rappresentò una fonte nella storia della medicina… CONTINUA SU REMOCONTRO:
