MILTON FRIEDMAN FINISCE QUI (SEGUE, TERZA PARTE)
2. Secondo la Reaganomics iperliberista, tutti i servizi pubblicidovrebbero restare (o meglio diventare) attività esclusivamente private, in concorrenza fra loro, salute compresa. Formigoni e il centrodestra hanno tentato di metterci risolutamente su questa strada, finanziando cospicuamente il privato con le convenzioni stipulate dalla Regione (in questo caso la Lombardia). Eppure guardate oggi cos’accade, per ironia della sorte o forse per un contrappasso terribilmente ammonitore. Chi sta combattendo la battaglia campale e quasi disperata contro il tempo e contro il Coronavirus? Se non avessimo il Servizio Sanitario Nazionale creato da Tina Anselmi (democristiana secondo alcuni troppo di sinistra) e la Protezione Civile Pubblica creata da Zamberetti (fondamentalmente un democristiano moderato, se non di destra, ma non pronubo del liberismo rampante e prepotente) in che situazione ci troveremmo oggi? Se non ci fossero i presidi ospedalieri, i medici e gli infermieri retribuiti da tutti noi, le ambulanze a gestione pubblica, se mancassero i poderosi interventi d’urgenza dello Stato per l’acquisto di tanti nuovi dispositivi di rianimazione, non sarebbe un’ecatombe? Ci dice nulla questa irrinunciabile e decisiva presenza dello Stato in un settore che i liberisti vorrebbero privatizzare introducendo un sistema di assicurazioni solo private?3. E domani, quando si tratterà di ripartire? Quando la nostra economia che rischia oggi di collassare dovrà rialzarsi e assicurarci il pane (i salari, e non solo le rendite!), chi potrà e dovrà intervenire? Il dio Mercato come supremo regolatore dell’economia e come volano delle imprese? Da giorni sento i vertici di Confindustria chiedere al governo massicci e decisivi investimenti nelle infrastrutture e nelle opere pubbliche per far ripartire le nostre aziende e per rilanciare le nostre esportazioni. Per non parlare del sostegno vitale alle partite IVA, agli artigiani, agli imprenditori indeboliti e indebitati (che le mafie sono già pronte a sovvenzionare con masse immense di liquidità di provenienza criminale per assumerne prontamente il controllo reale) invocato da milioni di italiani.E allora chiedo a Friedman, alla Tatcher, ai tanti sacerdoti dell’iperneoliberismo totale e globale? La società davvero non esiste? Siamo davvero solo atomi in concorrenza sfrenata fra di noi? Il Mercato è tutto o esiste anche la solidarietà sociale? Non è questa che ci impedisce di sprofondare nel buco nero del collasso più catastrofico che le strade vuote di questi giorni così irreali ci propongono come matafora concreta e reale dell’apocalisse? Inutile complimentarci a vicenda del senso di solidarietà che sappiamo esprimere osservando le severe prescrizioni antivirus, inutile ringraziare medici e infermieri della loro dedizione e del loro sacrificio di queste settimane se non pensiamo anche al domani e a come dobbiamo pensare domani per non ripartire a vuoto…Speriamo che Milton Friedman e i suoi discepoli siano finalmente messi a tacere dall’impietosa ma liberatoria verità che il Coronavirus ci mette sotto gli occhi. Altro che iperliberismo! Altro che provvidenziale ed esclusiva funzione del Mercato! (Ovvio che il ragionamento va riportato anche su scala europea…) No, signori, noi siamo vivi perché LA SOCIETA’ ESISTE, e non è fatta di “consumatori” ma di “cittadini” capaci di creare solidale coesione fra di loro. Pena lo sfacelo.
