NELLA FASE 3, NON DIMENTICHIAMO LA LEZIONE DELLA CRISI GLOBALE DEL 2007
Potete credermi. In questi giorni la ‘ndrangheta che opera nelle regioni del nord sta già stilando un accurato elenco degli imprenditori piccoli e medi, delle imprese artigiane, degli esercizi commerciali, degli operatori turistici che il blocco nella zona rossa di molte attività e il rallentamento di tantissime altre in Lombardia, Veneto, Emilia metterà in grave difficoltà. Non appena l’emergenza si attenuerà le ‘ndrine (che dispongono di masse ingenti di liquidità monetaria che devono riciclare e “sbiancare”) si presenteranno con capitali freschi e pronti offrendo facili prestiti a chi ha perso clienti e commesse, mancato consegne, perso settori di operatività economica. Con una miriade di prestanome pronti all’uso proporrà compartecipazioni e cessioni di parte delle imprese per assumerne il controllo. Questo – credetemi- accadrà anche grazie al l’intermediazione di faccendieri settentrionali, esperti tributaristi, avvocati e commercialisti compiacenti e cointeressati, del tutto rispettabili e insospettabili. È già accaduto con la crisi del 2007 e la ‘ndrangheta non perderà neppure questa occasione di radicarsi ancora più in profondità nel tessuto produttivo del nord. L’ antidoto a questa contaminazione non puó che essere una resistenza etica e imprenditoriale delle aziende fiaccate dagli esiti nefasti del coronavirus. Ma questa resistenza dovrà essere supportata dalla mano pubblica e da una lungimirante politica del credito da parte del sistema bancario italiano. Se no altre vaste aree della piccola industria, dell’artigianato e del commercio subiranno un fatale smottamento nelle aree grigie controllate dai capitali della criminalità. Questo non significa, come vorrebbe Zaia, attenuare o sospendere immediatamente la severa vigilanza sui cluster infetti per ridare piena agibilità a chi vuole tornare a lavorare e produrre a pieno ritmo. Al contrario, per non indebolire il tessuto produttivo medio piccolo, appare indispensabile oggi la massima severità per abolire, o almeno contenere, il contagio del virus e attrezzare fin d ora la politica e il credito a interventi mirati (garantiti anche dallo Stato e dal Europa) per evitare che la ripresa – fra qualche mese- di queste aziende sia accompagnata da una prepotente iniziativa criminale tesa a finanziarle prima e controllarle di lì a poco. Il contagio da combattere non é solo quelli del Coronavirus. Non dimentichiamo la lezione della crisi globale del 2007.
