NELL’AMICA GENIALE I CORTILI COME RITROVO DEL VICINATO

NELL’AMICA GENIALE I CORTILI COME RITROVO DEL VICINATO

I cortili, un piccolo mondo autenticoRaccontino della notte. l mio piccolo balcone dal quale osservo San Marcellino, si affaccia su un cortile. Da lì, mi arrivano le risate di due bambine. Sono carezze in questi, infiniti (ho perso il conto) giorni di tristezza. Penso alla retromarcia di Conte sulle passeggiate con i bimbi (ha sollevato un gran bailamme) ed allora, questa è l’occasione per tornare a vivere nei cortili (se li avete). È un piccolo mondo antico, un mondo autentico. Mentre le faccio lo shampoo ed abbozzo una piega, l’amata Minnie mi racconta: «Negli anni Trenta, tutto il Quaranta, il Cinquanta si giocava nei cortili». La Minnie è cresciuta in Galleria XXV Aprile. Non c’era il cortile, «ma un grande terrazzo di fianco alle cupole della Galleria che andava da corso Campi a corso Stradivari». Su quel «terrazzone», la piccola Minnie giocava con la Nelly. E con la cara Gabriella, lei scomparsa qualche anno fa. Un trio molto affiatato, Minnie, Nelly e Gabriella. «Giocavamo, schettinavamo , andavamo in bicicletta sul terrazzone». Nella sua dolce narrazione, la Minnie mi parla di chi abitava sopra, sotto, di fianco, dall’altra parte. Mette in fila nomi, cognomi e soprannomi come «la Maria purtinara». «Ascolta bene», mi ordina il generale Minnie. «Porta di via Guarneri, ultimo piano l’Anna Levi, una professoressa anziana, ebrea protetta da Farinacci, internata in ospedale nel periodo brutto. Dopo, dava lezioni di greco e latino; sotto c’era il dottor Busacchi, orecchio, naso e gola». Ritorna agli anni della sua infanzia e giovinezza. «Ricordo tutto. È che, poi, negli anni Sessanta l’edilizia è cambiata. Non hanno più costruito palazzi con i cortili». Uno di quei palazzi lo vedo dalla sala da pranzo-redazione: dieci piani di altezza al di là dei giardini pubblici, piazza Roma 7. A Cremona lo chiamiamo «il grattacielo». Anche il mio condominio (la Minnie ed il papà Piero vennero ad abitare qui nel ‘62, l’anno delle nozze, furono i primi condomini), tutto vetrate, non ha il cortile. Mi viene in mente ‘L’amica geniale’ della Ferrante. Ho letto il libro, ho visto la serie tv su Rai 1. La storia inizia nel cortile che unisce i palazzi dove abitano le due bimbe: Elena, soprannominata Lenù, e Lila, l’amica geniale di Elena. Penso alle due bambine che sento giocare e ridere nel cortile, dietro casa mia. Ecco, i cortili sono stati pezzi di vita dei nostri, cari, nonni. Riprendiamoceli! Mentre butto giù il mio frullato di pensieri, il silenzio è squarciato dalla sirena di un’ambulanza. Una sola, dalle mie parti, in tutta la giornata. Per il governatore lombardo Fontana, oggi è un giorno positivo, perché «i numeri sono in linea». Leggiamoli, i numeri. Nelle ultime 24 ore, in provincia di Cremona +33 contagi; mercoledì sono stati + 72 , martedì + 81. Il totale è di 3.974. Forza, restiamo in casa. Purtroppo, si registrano altre 26 morti. Ad oggi, sono 631. Spaventoso. In Italia, ieri i decessi sono stati 760 i. Che, poi, i numeri sono volti, storie, famiglie, amici. L’invisibile bastardo ci sta portando via una intera generazione. E si è già portato via 69 medici, volontari delle varie Croci, farmacisti, sacerdoti. Adesso, anche un tassista. Si chiamava Giuseppe Allegri: sino alla fine ha svolto, in silenzio, il suo lavoro, accompagnando in taxi infermieri e pazienti in ospedale a Milano. «La nonna Lena mi portava anche in giardino a giocare, sai quel gioco», mi dice la Minnie. Lo mima. Era la campanella. Bastavano un gessetto (si disegnava la griglia numerata, nove caselle), un sassolino, un paio di amiche (Nelly e Gabriella) e un pezzo di giardino. O di cortile. Dopo shampoo e piega, l’amata madre si riflette nello specchio. «Perfetto!», esclama. Deve volermi un gran bene. Scusate il disturbo.