CRONACHE DAL FRONTE-24*PUNTATA

Le ho viste anch’io le immagini delle nostre strade affollate più del solito durante questo week-end: a Bologna, a Milano, Napoli e un po’ ovunque ci fosse qualche sprazzo di sole primaverile da cui lasciarsi accarezzare. E subito ho pensato: sono dei pazzi ed è colpa loro se il virus non arretra e il contagio rallenta ancora troppo poco. Poi però mi sono chiesto: ma è veramente così? Siamo sicuri cioè che questo nesso sia stringente e, soprattutto, che spieghi tutto? Ho provato allora ad attenermi ai fatti. Che sono questi, Nella giornata di sabato 4 aprile, secondo il Viminale, sono stati fatti in tutta Italia 229.104 controlli e i sanzionati sono stati 9.284, a cui bisogna poi aggiungere altri 64 pirla (tra persone in fuga dalla quarantena e persone che hanno dichiarato false generalità). In totale, quindi, i cattivi sono stati poco più del 4% dei controllati. Nulla di eccezionale, dunque, mi pare un dato “fisiologico”, tale cioè da non dover preoccupare. Tanto più che, allargando il campione, il Viminale ci dice che tra il 28 marzo e il 3 aprile 2020 sono stati effettuati in Italia 1.560.000 controlli sulle persone e rilevate circa 48.000 infrazioni. Appena il 3%. Eppure l’attenzione di tutti si è concentrata – forse dovrei dire: è stata dirottata – solo sui cittadini disobbedienti. Se n’è parlato a lungo sulle pagine dei giornali, alla radio e in tv. E questo ha suscitato la nostra sacrosanta esecrazione. Un’attenzione un po’ eccessiva, direi, almeno stando ai dati. Ma anche fuorviante. Mentre il saggio ci indicava la luna, ci siamo cioè fissati sul suo dito. Il fatto è che, mai come in questo periodo i grandi organi di informazione hanno deciso di SEGUIRE e ASSECONDARE le direttive delle Autorità. Ci hanno cioè rassicurato e minacciato a seconda dei momenti. Ma nel farlo, mi chiedo, non hanno forse rinunciato alla loro missione, che è quella di INFORMARE e non di COMUNICARE ? Non è una differenza da poco. I giornalisti dovrebbero filtrarle, infatti, le comunicazioni delle Autorità, vagliarle con scrupolo e poi, solo dopo, trasformarle in informazioni da dare ai cittadini. Quello che invece è successo è che ci siamo tutti lasciati sedurre – o dovrei dire: abbagliare? – dalla parola d’ordine ufficiale #RESTATEACASA° e l’abbiamo fatta diventare una sorta di mantra, l’unico criterio cioè attraverso cui verificare se la strategia messa in atto per provare a contenere il contagio fosse corretta oppure no. E su tutto il resto è calato il silenzio. Nessuno o quasi nessuno si è preso la briga di indagare a fondo sulla catena di errori che pure sono stati fatti, a livello regionale e nazionale, amplificati a dismisura dalla nostra burocrazia, mai come in questo caso inefficiente. E nessuno ha puntato il dito contro le inadeguatezze strutturali di quel sistema sanitario lombardo che fino a poco tempo fa – ve lo ricordate Formigoni, il “celeste”, – veniva portato a modello per l’Italia e per il mondo. Eppure non pochi esperti sostengono che l’eccessivo tasso di mortalità in Lombardia sia da correlare anche e soprattutto alla drammatica scarsità di posti che c’era in terapia intensiva. Il silenzio è calato anche sulle RSA e sulle Case di Cura lombarde che sono diventate un focolaio permanente, in cui gli anziani sono morti come mosche, Anche in quel caso ci sono stati errori di valutazione e un colpevole ritardo della nostra burocrazia. Mi direte: qualche giornalista ha indagato e qualche giornale ne ha parlato. Certo, ma io parlo dell’informazione mainstream, di quella cioè a cui la massa degli italiani si abbevera: i grandi giornali, i grandi tg, le trasmissioni televisive più seguite. Un po’ ovunque mi pare che la scelta sia stata quella di non disturbare più di tanto il manovratore, come in quel cartello che si leggeva una volta sugli autobus. Una scelta giustificata solo in parte dalle drammatiche condizioni di emergenza in cui ci siamo ritrovati. Se è vero infatti che i conti vanno fatti dopo, quando tutto sarà finito – l’ho già scritto ma lo voglio ripetere – ciò non toglie che scaricare tutte le colpe di quello che non va su chi va a fare la spesa o porta fuori il cane non ci aiuta a capire. Né ci aiuta a programmare il futuro.P.S. Ho aperto i giornali oggi e ho visto che qualcosa si sta muovendo. Ci sono buone inchieste e si comincia a scavare negli errori fatti e nelle omissioni. Bene. Non tutto è perso. N.B. La foto, scattata a Napoli, sabato, è tratta da Il Fatto Quotidiano.