VACCINI: CARLO GALLI, OBBLIGATORIETA’ E’ UNA BUONA COSA

VACCINI: CARLO GALLI, OBBLIGATORIETA’ E’ UNA BUONA COSA

L’obbligarietà dei vaccini, scoperta scientifica che ha determinato un innegabile, rilevante, progresso dell’umanità, non è cosa nuova e, se oggi si è reso necessario ripristinarla, è per la recrudescenza di certe malattie virali non solo curate e guarite ma debellate, sparite, come il morbillo: secondo i dati pubblicati dal portale dell’epidemiologiaEpicentrocurato dall’Istituto Superiore di Sanità dall’inizio del 2017 al 6 agosto scorso i casi di morbillo sono stati 4087 con 3 decessi. Ho votato a favore del decreto della Lorenzin: ritengo il ripristino della vaccinazione obbligatoria, come era tempo addietro, un fatto positivo, una cosa buona. Le Istituzioni non possono, a termine di Costituzione, non avere a cuore la salute dei cittadini e soprattutto dei bambini, afferma, senza remora alcuna, il politologo e deputato di Mdp,Carlo Galli. Non a caso, dei 4087 casi di morbillo, l’incidenza maggiore si è verificata tra i bambini sotto l’anno d’età e l’89% dei casi non era vaccinato: eppure nonostante l’evidenza scientifica sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini e sui rischi viceversa della non-vaccinazione, per ogni 3000 casi c’è un decesso, siamo in presenza di un fenomeno sociale preoccupante: i no-vax, che negano tutto ciò. Perchè, secondo Lei, siamo arrivati a questo punto? Per il crollo di ogni forma di autorità sia politica che scientifica o, se si preferisce, per il discredito in cui sono cadute le elites politiche e scientifiche, che vengono vissute in una certa mentalità popolare come nemici dei cittadini, come coloro che fanno del male ai cittadini: e, di conseguenza, che ora avvelenano i figli dei cittadini, è la risposta lapidaria del politologo, ordinario presso il Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà all’Università di Bologna. Purtroppoa montedi questo fenomeno sociale preoccupante, ce ne è, perGalli, un altro cui si presta poca attenzione:ci sono alle spalle trent’anni di politiche neoliberiste che hanno prodotto grosse diseguaglianze sociali e economiche e che hanno peggiorato le condizioni di vita di milioni e milioni di persone. Da ciò è venuta fuori una diffidenza generalizzata e dilagante verso la politica e le elites, le cui attività si sono risolte quasi tutte in un progressivo peggioramento delle condizioni di vita: dallo status sociale alla sicurezza, dal lavoro alle pensioni, per cui gli esponenti di tali elites sono vissuti come incapaci  o corrotti. E ora, dopo la politica, è la volta della scienza e delle elites scientifiche a esser vissute come nemici. Quest’attacco alla scienza e al sapere scientifico vissuto come potere o autorità di cui diffidare non ricalca la rivolta contro ogni forma di autorità del ’68 quando il sapere scientifico veniva considerato un potere da abbattere perchèreazionarioe gli antibiotici perchè prodotti dalle multinazionali un pericolo? Sì certe forme estreme, come la diffidenza verso ogni tipo di autorità, c’erano nel ’68 e ci sono pure oggi: però in quegli anni nel ’68 eravamo più colti, raffinati e ricchi di analisi e elaborazioni rispetto ad oggi, replicaGalliche all’equazione data, anche in una certa sinistra, per incontrovertibile, ossia vaccino uguale autismo, non crede affatto:non c’è nessuna relazione tra l’autismo e il vaccino: sono due cose tra loro incompatibili.