AMMIRANDO LA SUPER LUNA
La sera del 7 aprile, ho un rendez-vous sul piccolo balcone che dà su San Marcellino. Mica do ‘buca’ alla Super Luna, la terza, la più grande e spettacolare dell’anno, quella che gli americani chiamano Super Pink Moon. È così vicina alla terra. Che meraviglia! Che emozione! A notte fonda mi corico con la luna, quella luna, negli occhi. «O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l’anno, sovra questo colle io venia pien d’angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su quella selva, siccome or fai, che tutta la rischiari…», il buongiorno dell’amata Minnie, la prof che se anche la luna se l’è persa, è sul pezzo. Il suo recitar ‘Alla luna’ del Leopardi mi mette di buon umore nella sala da pranzo-redazione che dà sul Torrazzo. La natura è sbocciata, il sole è caldo, oggi è davvero primavera. Leggo i giornali, passo alle notizie appena battute. Tra cattive e buone notizie, mi sembra di stare su un ottovolante. Alcune, poi, sono strazianti. L’invisibile bastardo ha sterminato famiglie intere. «C’è un senso in tutto questo?», rilancia un’amica. Io un senso proprio non lo trovo. Ci sono notizie belle. Come la nascita di Giulia, la figlia di Mattia, il «paziente uno», di Codogno: sua moglie Valentina l’ha data alla luce all’ospedale Buzzi di Milano. O come la storia che rimbalza da Cuneo: una neonata prematura l’ha vinta sull’invisibile bastardo, dopo tre settimane. Sono storie che fanno bene al cuore, storie di speranza. Mi attacco al telefono. Chiamo l’amico Franco, manager a Milano, per una informazione bancaria, perché quello è il mondo suo. Anche lui ora è tappato in casa, nella campagna cremonese. «Lavoro da remoto. Ti dirò che, al di là di questa immane tragedia, io sto scoprendo cose belle. Credimi, non ho mai pranzato una volta a casa. Adesso, pranzo e ceno tutti i giorni con mia moglie ed i miei figli. Quanto mi sono perso». Mi chiama la cara amica Francesca. L’invisibile bastardo si è da poco portato via il suo amato papà. La sua mamma è in ospedale, ma sono certa che la riabbracceremo. Francesca ha ripreso il lavoro. Mi parla di una particolare donazione, purché vada alle persone bisognose entro Pasqua. Le do una dritta, il resto lo fa lei. Grazie, Francesca. Io so che cosa stai passando. Eppure, ti sei buttata a capofitto in questa speciale donazione, pensando ai più deboli. Alle sei del pomeriggio, faccio un giro al supermercato. Ci sono andata due giorni fa: ho fatto il pieno di biscotti (per la Minnie), fette biscottate e cracker per me. Tutto è finito nell’armadietto- dispensa, poi, non so come, la Minnie ha forzato la chiave nella toppa e la dispensa non si apre più. Il falegname è blindato in casa. Oggi ho riempito di nuovo il carrello. Al ritorno incontro Andrea Marchesi, l’Andrea di Radio Dj. Benché entrambi mascherati, ci riconosciamo, ci salutiamo e facciamo due chiacchiere veloci. «Sai i dati di oggi?». «Oggi + 99 contagiati e, purtroppo, 29 morti in due giorni». Il mio amico Raffaele è da un po’ che su Facebook posta solo il numero delle persone guarite in Italia: 26.491, nella sola giornata di ieri 2.099, il record dall’inizio dell’emergenza. La grande luna è rispuntata accanto al mio Torrazzo Tricolore. L’amata Minnie riprende a recitare: «Ma nebuloso e tremulo dal pianto, che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, ché travagliosa era mia vita: ed é, né cangia stile, o mia diletta luna…». Scusate il disturbo.
