FUMATA NERA ALL’EUROGRUPPO. TRATTATIVA RINVIATA A GIOVEDI
Sedici lunghissime ore di trattativa finite in un nulla di fatto.Dopo l’estenuante braccio di ferro tra Nord e Sud Europa, le cui posizioni rimangono distanti e contrapposte, il presidente dell’Eurogruppo,Mario Centeno getta la spugna e rinvia a domani, giovedi 9 aprile,il prossimo incontro in video-conferenza.‘Il mio obiettivo rimane quello di creare una forte rete di protezione contro le conseguenze del Covid-19’, twitta Centeno, aggiungendo ‘ci siamo avvicinati a un’intesa ma ancora non ci siamo’. L’Italia, lo ha ripetuto più volte il premier Conte, chiede all’Europa un atto di coraggio senza precedenti.‘Qui c’è un appuntamento con la storia e tutti devono essere all’altezza. Occorre un piano straordinario di ricostruzione forte e condiviso, se la Ue non è solidale il progetto europeo è finito’, ha più volte ammonito. Le richieste sono chiare e, al momento non negoziabili:Mes senza condizioni alcune e uno strumento di debito comune. L’Europa, a parole solidale, dinanzi ai fatti dapprima ha preso tempo poi si è spaccata in due. Da una parte Germania, Olanda, Austria, Finlandia che continuano a imporre le condizioni capestro del Fondo salva Stati, dall’altra Italia, Spagna, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda e Francia (quest’ultima ondeggia su due posizioni) che pretendono, giustamente, un cambio di passo dinanzi allo ‘tsunami’ sanitario/sociale ed economico dovuto alla pandemia coronavirus. Di eurobond o coronabond non se parla.‘Sono solo uno slogan’ ebbe a dire la presidente Ursula von der Leyen dopo aver profuso messaggi di solidarietà all’Italia e agli italiani. Contribuendo, come se già non bastasse, ad accrescere quel sentimento antieuropeo che serpeggia evidente tra gli Stati membri imbrigliati in vincoli di ogni sorta ma con zero vantaggi. L’ Italia tiene duro.Ora o mai più, se l’Europa c’è che batta un colpo.Se si devono usare i fondi del Meccanismo europeo di stabilità, sia senza condizione alcuna.Ovvero senza piani di rientro a emergenza finita. E’ questo l’onere che si è assunto il ministro Gualtieri, l’Italia non è disponibile ad accollarsi un’ennesima epoca di austerità. Né oggi né tantomeno domani. Domani, un nuovo vertice.‘Rifiutando gli eurobond, la Germania dimostra egoismo, ostinazione e codardia’,scrive il Der Spiegel. Basterà a sciogliere le ultime riserve? E’ dura. Durissima.Ma non tutto (forse) è perduto
