QUESTO RISCHIO VIRUS E’ INCREDIBILMENTE DEMOCRATICO
In genere, per sentirci unici, ci attacchiamo a forme esteriori, a cose materiali, al possesso ma anche a cose immateriali, tipo la reputazione e la considerazione, condizionate comunque anch’esse dall’esterno, in una strana corsa parallela dell’ego e della paura di morire che hanno sia la stessa matrice che la stessa sorte, e che purtroppo sembrano affluire entrambi allo stesso mare della divisione, alimentando un serpeggiante senso di separazione e di piccolezza. Ti ammali, sei costretto a stare a casa per un periodo più o meno lungo di convalescenza e, che tu ti senta un privilegiato o ti senta uno sfigato, quindi, sia nel caso che in segreto te la spassi (normalmente c’è anche chi si finge malato), sia che in segreto la soffri, comunque quella dimensione è anomala e fa si che tu ti senta ai margini rispetto a tutti gli altri o addirittura un privilegiato. Ora è significativamente diverso, a fronte di un rischio incredibilmente democratico che se non ci ha ancora sfiorati potrebbe sempre farlo, nessuno è salvo, siamo tutti nella stessa barca, sperimentiamo tutti la stessa condizione di vulnerabilità che ci è comune di natura, struttura e cielo, sempre, checchè se ne possa pensare. Ostinarsi a non vederla così non ci rende più nemmeno unici, ci rende solo piccoli. E, sorpresa, vivere o morire in questo caso dipende quasi esclusivamente dalla coscienza del nostro senso di responsabilità, ossia, dalla consapevolezza di noi. Prenderci cura di chi abbiamo accanto anche quando non lo conosciamo, in fondo è solo quello che vorremmo venisse fatto a noi.✨✨✨ “It’s hard to make a changeWhen life and love turns strangeAnd old…to live a love, you gotta be part of.” @Neil Young#spiritoguida#alivella#Monadidistocazzo
