UN VAFFA DI CUORE AI CATASTROFISTI DI SINISTRA
Dopo ogniappuntamento elettoralesi scatenano gliscenaristiche immaginano ventennali incrollabili: quello berlusconiano, quello renziano, poi quello dei grillini. Ora tocca aMatteo Salvini. Infine c’è la spiegazione di tutto. Come ai tempi del Pci era sempre colpa del Pci, se la resistenza era stata tradita (tradita? Pensate un po’!), se i socialisti stavano male al governo con la Dc, se la stessa Dc spadroneggiava. Ora è colpa del Pd o di come diavolo si chiama il partito maggioritario della sinistra. Siamo arrivati alla supremastupiditàcon la dichiarazione diFiorella Mannoia, cantante gigantesca, che ha detto che è colpa della sinistra se lei ha votato i5 stelle. Tutti pazzi, qualche volta anche io. Adesso ci aspettano settimane di lamentazioni. La sinistra radicale che non azzecca un’elezione ed è la componente piùvoto-repellentedella politica italiana incolpa il Pd del proprio insuccesso. Irenzianiche ci hanno condotto in questo casino pensano che solo Renzi ci potrà trarre fuori. I disincantati, invece, non credono più a nulla perché è tutto finito. Come non sono mai esistiti 20 anni né berlusconiani né renziani né grillini tanto meno ci saranno quelli salviniani. L’UNICO RIMEDIO È LAVORARE “CON” E NON CONTRO La notizia è incredibile e pochi vogliono accettarla: non è vero che la sinistra è morta. È morta lasinistra identitaria. Sono morti simboli che portiamo nel cuore (il comunismo e il socialismo), ma non è morto lo scontro fra destra e sinistra. La sinistra che si ispira al socialismo si salva solo inSpagnae in qualche Paese del Nord.Jeremy Corbynè stato una meteora. La sinistra molto sinistra italiana è scomparsa. Sopravvivono alcuni partiti di sinistra-centro come i socialisti spagnoli,Syrizadi quel bravo ragazzo diTsipras, il Pd e altre esperienze europee, fra cui quelle singolari delleformazioni Verdi. InItalia sopravvivonosindacidi diverso tipo, dal renzianoDario NardellaaFirenzeaGiorgio GoriaBergamo, adAntonio Decaroche ha fatto diBariuna citta bellissima. Quindi, cari catastrofisti, mollate la presa. L’ora è difficile (piace questa frase retorica?) ma l’unico rimedio sta nel lavorare “con”. Chi divide muore e fa morire. Chi vuol farci mettere una maglietta, muore o fa morire. Ciascuno di noi resti quello che è. Io ho nostalgia del Pci, ma se nasce un Pd largo, io gli corro appresso. E Zingaretti non ha sbagliato la “prima”.
