CORONAVIRUS, TRIVULZIO, IL MINISTRO SPERANZA INVIA GLI ISPETTORI
Ci vuol vedere chiaro il ministro della salute, Roberto Speranza su quello che è diventato ‘il caso Trivulzio’. Ovvero il polo geriatrico più importante d’Italia finito al centro di un’inchiesta della procura di Milano con l’accusa di aver nascosto casi di Covid-19, mettendo a rischio ospiti sanitari e personale paramedico. Di concerto col viceministro Sileri ha deciso di inviare al Pio Albergo Trivulzio gli ispettoriaffinché, dalla verifica degli atti amministrativi e dalle testimonianze di addetti ai lavori e parenti degli ospiti, facciano luce su quanto è successo nelle scorse settimane. La vicenda è più che tristemente nota dopo che i media si sono occupati didiverse morti ‘sospette’riconducibili però al coronavirus ma mai registrate ufficialmente come tali. Si è ipotizzato ad una gestione piuttosto ‘confusa’ dell’emergenzada parte dei responsabili della struttura che ospita sia una RSA e sia alcuni reparti atti alla riabilitazione. ‘All’inizio della vicenda gli operatori del Trivulzio sono stati mandati allo sbaraglio’,denuncia una rappresentante sindacale della Cisl. Senza le adeguate precauzioni, neppure i guanti e le mascherine per proteggersi e a loro volta tutelare gli anziani pazienti dagli inevitabili contagi. Una vicenda che ha dell’incredibile, quello dell’uso delle mascherine al Trivulzio. Il cui uso fu autorizzato dal medico geriatra Luigi Bergamaschini. Il quale fu convocato dalla direzione dopo una settimana dalla sua decisione e in seguito sospeso dall’incarico‘reo di aver autorizzato le mascherine’,denunciò il medico. Mentre i vertici sostennero di averlo voluto tutelare vista la sua età (70 anni) e pertanto a rischio. Tra le accuse che vengono mosse anche quella che l’uso delle mascherine era da evitare perché‘spaventavano gli anziani pazienti’o perlomeno creavano allarmismo.Confusione, lassismo, incuria e tanta sottovalutazione dell’epidemiaall’interno della struttura che rimase aperta alle visite dei parenti per diverso tempo contribuendo ad aumentare in maniera esponenziale il numero dei contagi. Bergamaschini fu poi reintegrato ma ormai la vicenda era divenuta di pubblico dominio dopo diverse decine di morti sospette. Forse settanta. Lo stabiliranno gli ispettori nella loro inchiesta, chiarisce Sileri. Gli ispettori, aggiunge il viceministro, faranno le verifiche anche in altre RSA dove ci sono stati problemi con pazienti disabili e morte sospette. In Calabria le ispezioni saranno estese a tutte le RSA
