GUARDIE GIURATE. E’ STRAPPO CON SALVINI: NON HA MANTENUTO LE PROMESSE
Fra le tante promesse che puntualmente snocciola come “fatte”, ce n’è unache si sta ritorcendo contro il nostro ministro tuttofare: la parola data (e non mantenuta) alle guardie giurate. Che ora minacciano di incrociare le braccia per una settimana. Una promessa che risale al dicembre 2017, quando il Segretario leghista, in campagna elettorale, in un’azienda di Frosinoneincontra alcuni esponenti della Security Nationalche gli chiedono (ottenendo rassicurazioni in merito) di sostenere il progetto ‘SOS Italia’ che prevede l’utilizzo di guardie giurate nei comparti sicurezza e salute. Una promessa che sembra stargli a cuoreanche perché i vigilantes non fanno mistero di aver sostenuto la Lega il 4 marzo scorso. Appena insediato il governo, il vicepremier registra un video nel quale promette a tutte le donne e gli uomini che fannole guardie giurate, e che lo Stato considera un gradino più basso,di portarli a un livello di serenità e di dignità come tutte le altre forze dell’ordine. Tutto lasciava presupporre che l’iter poi intrapreso tra governo e A.N.G.G.I. (Associazione nazionale guardie giurate italiane)non avrebbe incontrato ostacoli di nessun genere. Ma dopo un primo incontro tra alcuni deputati leghisti e i rappresentati di categoria,cala il silenzio.Soprattuttonel Decreto Sicurezza, la sede ideale dove concretizzare le promesse fatte. Invece,di quell’impegno sbandierato ai quattro venti, con tanto di video, non vi era nessuna traccia.Da allora è iniziata ufficialmente la rottura tra il Capitano e i circa 51mila vigilantesche minacciano una mobilitazione“epocale”nella settimana dal 26 febbraio al 5 marzo per protestare contro le promesse non mantenute. Una mobilitazione che potrebbe mettere a rischio il sistema monetario italiano.Bloccare i furgoni blindati e i portavalori significa privare poste e banche della disponibilità di contanti, con tutte le conseguenze del caso. Una mobilitazione per sensibilizzare, ancora una volta, tutti i problemi che vive la categoria.A cominciare daiturni massacranti di 12/14/16 ore. Turni che tolgono il diritto alla famiglia, alla vita privata. Turni stressanti che stanno portando molti nel tunnel della depressione, denunciano i vertici dell’Associazione. Per non parlare delleretribuzioni, veramente scarne a fronte delle ore di servizio prestate,spesso in condizioni davvero difficili percorrendo anche 300 Km a turno.“E pensare che il ministro dell’Interno si era impegnato a ridarci la dignità che meritiamo. Altro che governo del cambiamento!”. Tirerà avanti, il Capitano, ancora una volta, all’insegna del suo proverbiale “me ne frego”dinanzi a questa dichiarazione di ‘guerra’delle guardie giurate?A tirare dritto saranno sicuramente loro, i vigilantes“in nome dei diritti e per denunciare la presa in giro di questo governo”.
