MILIONI DI BRITANNICI AMMALATI E QUEL TEMPO PER EVITARLO USATO MALE

MILIONI DI BRITANNICI AMMALATI E QUEL TEMPO PER EVITARLO USATO MALE

Ascolto queste conferenze stampa e penso che i britannici il giorno 7 aprile stanno parlando con gli stessi toni e le stesse parole con cui parlavamo noi 1 mese fa. Eppure di tempo ne hanno avuto.Ora mi verrebbe da dire che – lungi dal rallegrarsi per le condizioni di salute di Johnson, a cui auguro di guarire presto anche per fare un plateale mea culpa a reti unificate – andava bene sogghignare quando i politici di paesi che voi paternalisti considerate meno importanti si ammalavano di covid19.Ironia, antichi proverbi, saggezza popolare, occidente più preparato dei paesi incivili, terze colonne dei quotidiani online che sottolineavano gli altrui dilettantismi rilanciando il video del politico che poi si sarebbe ammalato, e giù a commenti su quanto semo mejo.Adesso però sentite il bisogno di difendere e compatire – come se fosse stato vittima di un incidente stradale, o di un male totalmente imprevedibile, indipendente dai suoi comportamenti – quel luminare di Johnson, che per settimane ha dato consapevolmente il cattivo esempio a tutto il suo paese, diffondendo informazioni false, disponendo misure ridicole e tardive, andandosene in giro come se nulla fosse, parlando di gregge, ecc.Cosa dovrebbero dire i milioni di britannici che si sono ammalati o sono morti perché nel Regno Unito fino a venti giorni fa, con già una manciata di casi di calciatori professionisti positivi al covid19, con Londra che è uno dei principali se nn il principale hub finanziario al mondo, zona di transito, con vari paesi già in lockdown, si giocavano le partite di Champions con 60.000 persone allo stadio, perché il governo non reputava la situazione preoccupante?Ditemi o datemi un solo motivo per non considerare calzante il detto “chi è causa del suo male pianga se stesso”, o “chi la fa l’aspetti”, o tanti altri. E imparate almeno come vi chiamate